‘Mamma, mi mancano i tuoi baci…’ la toccante poesia del figlio di Enza Avino vittima del femmicidio, premiata a Roma

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Grandi emozioni ha regalato il giovane napoletano Carmine Ammirati (premiato da Enrica Bonaccorti), orfano del Femminicidio e  figlio di Enza Avino, assassinata dall’ex a Terzigno il 14 settembre 2015, che ha dedicato alla mamma scomparsa, per voce di Vincenzo Bocciarelli, una toccante poesia e, affiancato da Antonio Balsamo e Alina Camisano, un passo di danza con le coreografie di Andrè de la Roche. Il ragazzo che ora ha 19 anni è uno dei premiati della V edizione di “Women for Women against violence – PREMIO Camomilla”. Assieme a Carmine il riconoscimento, consegnato da Barbara Bouchet, è andato alla Presidente dell’Associazione Edela, Roberta Beolchi, impegnata ad assistere gli orfani del femminicidio. “Mamma mi manchi… sogno ancora le nostre giornate, i tuoi passi, la tua voce, il tuo bacio del buongiorno…Non mi addormentavo mai – recita ancora la poesia – senza il tuo bacio della buonanotte… ora invece sono rimasto solo, con il tuo ricordo e tanto dolore nel cuore, che non passa mai”. Emozioni e sorrisi hanno trascinato il pubblico della V edizione di “Women for Women against violence – PREMIO Camomilla”, evento unico che unisce due grandi temi del mondo femminile, la violenza di genere e quella del tumore al seno, partendo dalle cicatrici e dai segni indelebili che lasciano nel corpo e nell’anima di una donna, che si è tenuto all’ A.Roma Lifestyle Hotel.

Ideata e organizzata da Donatella Gimigliano, Presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas la kermesse, gode Patrocinata dalla Rai, Regione Lazio, Comune di Roma Capitale, Unicef, Croce Rossa Italiana, LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori), FERPi e magistralmente presentata da Arianna Ciampoli e Livio Beshir, ha avuto l’obiettivo anche di sostenere il progetto “Valigia di Salvataggio” dell’associazione Salvamamme, pensato per rispondere alle richieste delle tante donne in fuga vittime di violenza. “Da paziente oncologica ho pensato che violenza sul corpo di una donna non fosse solo quella di un uomo, ma anche quella di un tumore, che genera gli stessi effetti devastanti e che, comunque, finisce col segnarti in maniera indelebile, dentro e fuori “, spiega Donatella Gimigliano, che ha voluto intitolare il suo Premio col nome Camomilla, una creazione appositamente realizzata dal maestro orafo Michele Affidato, ispirandosi al fiore che in fitoterapia viene utilizzato per rinvigorire piante malate e che rappresenta quindi la solidarietà, la forza e il coraggio nei momenti difficili. Donne unite per le donne, quindi, anche per ricordare che il tumore al seno, nel nostro Paese, è il big killer più letale e più frequente del genere femminile e principale causa di mortalità oncologica. E per ricordare che ogni anno, in Italia, oltre 100 donne vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. Violenza che, per una donna, non è soltanto una minaccia di morte, ma anche una ferita all’immagine di sé, alla sua femminilità, sessualità e maternità




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