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De Luca: ‘Napoli può aver un ruolo egemone nella cultura’

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“Esco da questa due giorni con una sensazione di speranza. Dobbiamo guardare avanti con fiducia e se riusciamo a darci una disciplina la Campania, ma soprattutto la citta’ di Napoli, puo’ acquisire un ruolo di egemonia culturale a livello nazionale e internazionale”. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha chiuso cosi’ gli Stati Generali della Cultura, una due giorni organizzata a Palazzo Reale per fare il punto della situazione ma anche per favorire una riflessione a piu’ voci sul futuro della Campania. Sei i tavoli di confronto, allestiti con intellettuali, docenti e personaggi del teatro e della cultura, da cui sono uscite diverse proposte. “Mi intriga tra le altre – ha detto De Luca – l’idea di una sala pubblica per il cinema che sia anche un luogo permanente di incontro e discussione”. Nelle sue conclusioni De Luca ha ripreso il tema – gia’ sviscerato il giorno prima – di una democrazia in crisi, invitando il mondo della cultura ad aiutare la politica. “Questa idea che la politica possa tutto – ha spiegato – non e’ piu’ cosi. Le istituzioni si vanno smontando di poteri decisionali. E sono preoccupato per le democrazie liberali, penso che non possano reggere. Abbiamo dei segnali preoccupanti di crisi e di crollo della democrazia. Pensiamo agli stati democratici come qualcosa di acquisito, ma non e’ cosi. Dobbiamo fare attenzione – l’invito del governatore – leggevo oggi di gruppi neonazisti che fanno pressione sui candidati, di rigurgiti antisemiti che si vanno moltiplicando”. Non solo. De Luca vede nella rete qualcosa da regolamentare. “Penso agli effetti delle dipendenze da videogioco. La rete puo’ avere effetti devastanti, e’ un problema drammatico che richiede una regolamentazione. Quando una ragazza si suicida perche’ viene stalkizzata sulla rete come si fa a non capire che bisogna introdurre delle regole per stabilire un senso di responsabilita’ senza il quale una comunita’ non si governa. Dobbiamo guardare in faccia questa realta’ – l’invito del governatore – e cercare di governarla. Ci sono valori umani da difendere senza opportunismi, sono convinto che la cosa piu’ moderna sia l’uomo. L’evoluzione tecnologica non deve essere distruttiva – ha concluso – dobbiamo coglierne le opportunita’ senza perdere l’anima. Ecco perche’ ho richiamato il mondo dell’arte e della cultura a un dovere, quello di essere parte attiva nella crescita della societa’ e nell’aiutare la politica mantenendo una propria autonomia”.

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