In attuazione del Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti firmato il 19 novembre 2018 dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dai Ministri interessati e dal Presidente della Regione Campania, la Cabina di Regia presieduta dall’Incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi nella regione Campania, ha disposto operazioni interforze di vigilanza del territorio nei comuni di Melito di Napoli, Mugnano, Giugliano in Campania, Calvizzano, Napoli.Potrebbe interessarti
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Sono state controllate 8 attività imprenditoriali e commerciali, di cui 5 sequestrate per gestioni illecite di rifiuti; 49 le persone controllate, di cui 8 denunciate all’Autorità Giudiziaria, 5 sanzionate e 27 lavoratori in nero; 14 veicoli controllati, 3 dei quali trasportavano illegalmente materiale ferroso che è stato sequestrato. Accertate sanzioni amministrative per circa 15.000 euro.
In particolare, a Mugnano è stato sequestrato un calzaturificio: nell’area produttiva di circa 600 mq erano impiegati 29 dipendenti, 26 dei quali lavoravano in nero; nell’azienda, priva di autorizzazioni, sono stati rinvenuti scarti di pellame e materiale di lavorazione privi di qualsivoglia tracciabilità e di documentazione relativa al corretto smaltimento dei rifiuti.
Un altro lavoratore in nero era impiegato in un’autofficina che è stata sequestrata unitamente a una carrozzeria totalmente abusiva: i titolari sono stati denunciati per gestione illecita di rifiuti.
Nel comune di Melito di Napoli sono state sequestrate 2 autofficine per smaltimento illecito di rifiuti (olii esausti, parti di ricambio e imballaggi contaminati);uno dei proprietari è stato denunciato e due auto sequestrate.
Nel vicino comune di Giugliano in Campania è stata sequestrata un’azienda edile per stoccaggio illegale di materiale di risulta e una carrozzeria per illecito smaltimento di rifiuti derivanti dalle lavorazioni.
Nel comune di Napoli è stata invece sequestrata un’attività completamente abusiva (già precedentemente sequestrata) operante nel settore della galvanizzazione dove venivano illegalmente smaltiti rifiuti liquidi pericolosi; i titolari sono stati anche denunciati per sottrazione di energia elettrica dalla rete pubblica.





