Salernitana, Calaiò dice addio al calcio giocato

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L’ultima ‘freccia’ della sua carriera e’ quella scoccata lo scorso 25 aprile durante Salernitana-Carpi. Emanuele Calaio’, l’arciere del calcio italiano, appende le scarpette al chiodo dopo 605 partite e 197 reti messe a segno nei campionati professionistici con le maglie di Torino, Ternana, Pescara, Messina, Napoli, Siena, Genoa, Catania, Spezia, Parma e Salernitana. “Quando ho firmato con la Salernitana a gennaio gia’ c’era l’idea di fare un qualcosa in societa'”, ha spiegato questa mattina in conferenza stampa l’attaccante siciliano che proseguira’ la sua avventura a Salerno come dirigente del settore giovanile. “Sicuramente finisce un ciclo e ne inizia un altro. Una scelta che arrivati a una certa eta’ si fa. A 37 anni mi e’ arrivata questa proposta, dovevo farla a giugno ma ho anticipato di qualche mese”, ha ribadito Calaio’ che si e’ allenato fino a pochi giorni fa con il gruppo di Gian Piero Ventura, con il quale aveva preso parte anche al ritiro estivo di San Gregorio Magno. Ma negli ultimi giorni l’attaccante ha maturato la decisione di ritirarsi dal calcio giocato, anticipando quel percorso che gli era stato prospettato dal club granata sin dal suo arrivo a Salerno. E cosi’ ieri pomeriggio e’ arrivato l’annuncio ufficiale da parte della societa’, preceduto da un messaggio Whatsapp con cui Calaio’ ha annunciato la scelta ai suoi compagni di squadra. L’unico rimpianto – che ha lasciato un po’ di amaro in bocca al papa’ Giovanni e al figlio Jacopo – restera’ quello di non esser riuscito a tagliare il traguardo dei 200 gol in carriera, distante appena tre lunghezze. Ma i ricordi belli, quelli con le date delle sette promozioni, restano tatuati sul braccio sinistro. “Ricordo il gol in rovesciata a Catania contro il Varese, quello di testa segnato a Lecce con il Napoli. Ogni tanto li vado a rivedere su Youtube e qualche lacrimuccia mi viene”, racconta Calaio’ che non nasconde l’amarezza per aver vissuto “il periodo piu’ brutto della carriera durante la squalifica di sei mesi” lo scorso anno al Parma. Passato che e’ alle spalle. Il futuro sara’ tutto rivolto ai giovani. “Calaio’ – ha spiegato il ds Angelo Fabiani – andra’ a visionare giocatori, quello che deve fare un responsabile del settore giovanile, dovra’ girare la provincia per reclutare gli ottimi elementi che ci sono in giro”. Nella speranza, magari, di scoprire un nuovo arciere del calcio italiano.


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