"Ciò che sta accadendo in Toscana dovrebbe farci riflettere sull’uso, ma soprattutto sull’abuso, degli antibiotici.Potrebbe interessarti
Tumori, D'Anna (FNOB): "Bene mozione Camera su nutrizione, ora biologi nelle équipe cliniche"
Cure palliative, il 26 settembre a Scafati il convegno promosso dall'Avo
Eukon porta in Italia due nuove tecnologie per la cardiologia: accordi con Shenqi e Cardiac Dimensions
Dl Economia, Broya de Lucia e Colaci: “Governo regala il biomedicale ai colossi stranieri, a rischio le PMI”
ricerca dei portatori". Maria Triassi, Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II di Napoli, commenta così l'epidemia del superbatterio resistente agli antibiotici che sta dilagando nell'area nord-ovest della Toscana. “New Delhi”, un ceppo nuovo del batterio Klebsiella. Oltre ad ammonire sull’impiego eccessivo e non razionale degli
antibiotici, che sta portando alla nascita di questi ceppi resistenti, Triassi sottolinea anche la necessità di potenziare la ricerca di nuovi antibiotici e di rafforzare il Sistema della prevenzione nazionale e regionale potenziando il ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione : non dimentichiamo che la Toscana ha subito per anni una epidemia di meningite arginata con molte difficoltà". Triassi suggerisce quindi massima attenzione sul monitoraggio della situazione. "Il superbatterio in meno di un anno ha già causato 32 morti e colpito almeno 75 pazienti, non possiamo permetterci leggerezze. L'Ndm, New Delhi Metallo beta-lactamase, un enzima prodotto da batteri normalmente presenti nell'intestino, in grado di distruggere molti tipi di antibiotici compresi i carbapenemi, utilizzati per le infezioni gravi. Nessun allarmismo, ma è determinante che ci si muova con grande cautela".
Maria Triassi: 'Superbatterio, un caso che seguiamo con attenzione. Se fosse successo in Campania ci avrebbero crocifisso'
Notizie del giorno
- 10:19
- 09:57
- 08:28
- 07:35
- 07:27
- 06:58
- 05:30





