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Incendio di Sarno, il 16enne ha confessato: ‘Volevamo scherzare’. Indagati sei minorenni e un maggiorenne

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Sarno. Sette ragazzi, sei minorenni ed un maggiorenne, tutti del posto, sono indagati per aver appiccato il fuoco sulla collina del Saretto a Sarno. Il gruppo è stato incastrato dalle telecamere della zona. Per ora non ci sono fermi da parte della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, che in mattinata ha aperto l’inchiesta, affidando le indagini ai carabinieri della stazione di Sarno e della compagnia di Nocera Inferiore. Nel corso della giornata sono state effettuate anche diverse perquisizioni. Inizialmente i sospetti erano ricaduti su due minorenni. Le indagini successive hanno individuato anche altri presunti responsabili. Ma l’inchiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore,  coordinata dal sostituto procuratore Annachiara Fasano, prosegue. Il primo ad essere fermato ha 16 anni ed è crollato davanti alle domande incalzanti degli inquirenti, sostenuto dagli assistenti sociali. Inchiodati dalle telecamere di videosorveglianza e da due testimoni chiave, nelle loro abitazioni sono stati ritrovati abiti segnati dal fumo e dalle fiamme. Il ragazzo che è di origini sud americane ha spiegato che volevano scherzare. I giovani indagati appartengono a famiglie molto conosciute in città, alcuni dei quali con alle spalle delle storie piuttosto complesse. Le singole posizioni dei sospettati sono al vaglio del pm Angelo Frattini della procura dei minorenni di Salerno e del sostituto procuratore Anna Chiara Fasano della procura di Nocera Inferiore. “Gli elementi allo stato raccolti, derivanti da rilievi tecnici effettuati sul territorio, sequestro di cose pertinenti al reato ed assunzione di informazioni, configurano un quadro indiziario significativo in ordine all’effettivo coinvolgimento del predetto gruppo di giovani nell’origine dell’incendio”, riporta una nota del comando provinciale dell’Arma. Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire quale possa essere stato il movente e per verificare, nel dettaglio, chi ha partecipato effettivamente all’azione incendiaria, tra chi ha agito e chi, semmai, era solo presente. L’inchiesta è condotta dai carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore supportati dai carabinieri forestali.

La grande paura ora è passata ma per molte ore il fronte di fuoco sul monte Saretto ha tenuto col fiato sospeso la popolazione di Sarno. Un incendio di dimensioni particolarmente ampie: per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha attivato la macchina necessaria alla messa in sicurezza del territorio, si tratta di una “evidente matrice dolosa e per questa ragione non può rimanere impunito. Un atto scellerato che mette a grave rischio idrogeologico un territorio fortemente instabile”. La cittadina ha vissuto per ore momenti di grandissima tensione. Il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, nella serata di ieri aveva invitato “i cittadini a tenere le finestre chiuse e ad uscire solo in caso di necessita'”. Disposta la chiusura precauzionale delle scuole, i cittadini residenti a ridosso della zona pedemontana, interessata dall’incendio, hanno dovuto lasciare obbligatoriamente le proprie case e recarsi o da familiari e amici, o in alternativa presso l’Istituto Baccelli in via Matteotti, dove hanno potuto trascorrere la notte al sicuro. Circa 200 gli sfollati che poi nella giornata di ieri sono rientrati nelle proprie case, mentre lunedì riprenderanno regolarmente le attività scolastiche in tutti i plessi di ordine e grado. Il sindaco ha chiesto l’intervento dell’Esercito per pattugliare le zone pedemontane in questo periodo e presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere lo stato di calamità naturale in quanto il 90% della pineta è andata distrutta.


Articolo pubblicato il giorno 22 Settembre 2019 - 07:57

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