“La concentrazione di diossine e furani risulta essere molto bassa in relazione ad altri incendi verificatisi recentemente in Campania”. A questa prima conclusione sono giunti i monitoraggi effettuati dall’Arpac ad Avellino e nel Nucleo industriale del capoluogo irpino, dove venerdi’ scorso un incendio ha semidistrutto la Ics, azienda che produce contenitori di plastica per batterie automobilistiche. Il fattore di tossicita’ rilevato e’ dello 0,3361 di gran lunga inferiore a quello registrato nello scorso mese di agosto a Battipaglia (Salerno) in seguito ad un incendio divampato in un deposito di rifiuti: in quel caso, la soglia di tossicita’ si attesto’ a quota 4,8107 e per niente paragonabile al 30,38 registrato nel febbraio scorso a Casoria (Napoli) in seguito all’incendio di una azienda che produceva infissi in alluminio. Alla luce dei primi risultati sulle diossine e in attesa di altri dati alcuni provvedimenti emessi dai sindaci di 9 comuni, compreso Avellino, su sollecitazione della Asl, relativi al divieto di consumare ortaggi e verdure potrebbero essere rivisti.
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