Salerno, monsignor Bellandi:’Collaborerò per il bene comune’

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“In questa citta’ e in questo territorio, cosi’ ricco di tradizioni civili e religiose, oggi arriva un pastore proveniente da un’altra terra, non pero’ dalla fine del mondo come disse Papa Francesco alla sua elezione, ma un po’ piu’ vicino, la Toscana, anch’essa ricca di tradizioni e cultura. Penso sinceramente che con il popolo e le istituzioni di questa citta’ potra’ nascere sicuramente una buona intesa che potra’ portare, nel rispetto dei ruoli e delle rispettive competenze, a una stima e collaborazione vicendevole”. Con queste parole, in piazza Amendola, Mons. Andrea Bellandi ha salutato autorita’ e comuni cittadini che hanno atteso la sua ordinazione Episcopale. “Ho gia’ espresso – ha aggiunto l’Arcivescovo Metropolita eletto di Salerno-Campagna-Acerno – il mio desiderio di poter collaborare fattivamente per il bene comune del nostro popolo. In questi tempi complessi e per certi versi drammatici che viviamo c’e’ assoluto bisogno del dialogo tra le diverse istituzioni che operano concordemente per creare un clima di rispetto, accoglienza, sostegno alla dignita’ di ogni essere umano. La Chiesa pur non avendo altro scopo che quello di comunicare la gioia del Vangelo, non puo’ tuttavia disinteressarsi del benessere anche temporale di ogni persona”. Mons. Bellandi, nel corso del suo intervento, prima di raggiungere la Cattedrale, si e’ soffermato sull’importanza di Salerno ricordata anche come “Hippocratica civitas, citta’ di Ippocrate. Nel 1996, a ragion veduta, fu disposto di aggiungere allo stemma della citta’ una tale dizione che ricorda la fondazione della Scuola Medica Salernitana, antesignana delle universita’ europee. Da Salerno, dal settembre del 1943, e’ iniziata la liberazione del territorio italiano dalle truppe di occupazione che porto’ la costituzione del primo governo Badoglio e con questo l’inizio della restaurazione della democrazia in Italia. Fu cosi’ che questa citta’ divenne capitale d’Italia. Salerno e’, quindi, simbolo anche di liberta’, di democrazia e di civilta'”.




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