Mancherebbe agli atti del processo il provvedimento originario di iscrizione nel registro degli indagati dell’indagine Olimpo. Questa mattina per gli imputati Adolfo Greco, Carolei Michele, Carolei Raffaele, Cuomo Umberto, Di Martino Luigi, Di Somma Attilio che hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario è iniziato ufficialmente il dibattimento. Una prima udienza caratterizzata da un acceso dibattito, nelle fasi conclusive, nell’aula Giancarlo Siani del Tribunale di Torre Annunziata, tra difese e il pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta. Gli avvocati difensori hanno chiesto che vengano forniti dagli investigatori le intercettazioni senza omissis per esercitare, senza limitazioni, il diritto di difesa dei propri assistiti. Ad avanzare la richiesta l’avvocato Francesco Romano al quale si sono anche aggiunti gli avvocati di Adolfo Greco, il professore Maiello e Stravino. Inoltre l’avvocato Romano ha anche richiesto di mettere a disposizione delle parti gli atti di iscrizione nel registro degli indagati senza omissis e soprattutto quelli completamente mancanti al Tiap, il sistema di trattamento informatico degli atti processuali. Il pubblico ministero si è opposto sostenendo che la difesa lo stesse “invitando a compiere un reato, ovvero la produzione di atti che non posso produrre. E’ un induzione a commettere, seppur con gentilezza, un reato – ha detto Cimmarotta – il reato di rivelazione di segreto d’ufficio”. Si è espressa, sulla questione anche la difesa di Greco Adolfo. “Noi chiediamo di conoscere l’atto con il quale siamo stati iscritti nel registro degli indagati – ha esordito Maiello – per fare le nostre valutazioni. Greco ha diritto di sapere se si sono maturate le condizioni di inutilizzabilità per acquisizioni probatorie successive. E se questo significa istigare il pubblico ministero a commettere un reato io mi auto denuncio per istigazione di reato con tutte le conseguenze che ne possono derivare anche sul piano della credibilità di un soggetto pubblico. Io rabbrividisco davanti a certe dichiarazioni. Mi auto denuncio per istigazione di rivelazione di segreti di ufficio. Insistere in una richiesta che integra un diritto di difesa, non capisco perché può essere considerata un’incriminazione”. Siccome esisterebbe solo l’atto di proroga delle indagini, la difesa chiede l’atto del 24 aprile 2013 con il quale iscriveva gli imputati nel registro degli indagati senza omissis perché così come sostenuto anche dagli avvocati di Greco “perché a partire da quella data possiamo ricavare degli elementi utili per verificare la legittimità delle indagini. E’ la data a partire dalla quale inizia a decorrere il termine delle indagini preliminari dopo due anni ogni ulteriore attività investigativa è affetto da invalidità”. Inoltre gli avvocati difensori hanno chiesto all’accusa di avere le intercettazioni, telefoniche ed ambientali, senza omissis. Il pm ha fatto sapere che trasferirà al tribunale tutti gli atti che la difesa ha chiesto specificando che “le parti con omissis rimarranno omissate perché presenti soggetti che non hanno nulla a che fare con il processo in corso”. (Emilio D’Averio)
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