Napoli e Provincia

Ercolano, rischia la chiusura il centro di Igiene Mentale

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L’ unità operativa di igiene mentale di Ercolano, eccellenza sul territorio che dal 1981 segue circa 1000 persone con disagi che vanno dalla semplice depressione alle più gravi forme di schizofrenia potrebbe chiudere da un momento all’altro. A deciderlo sembra sia stato il Capo Dipartimento della Asl Napoli 3 intento ad accorpare l’Unità Operativa di Salute Mentale di Ercolano con quella sotto organico di Torre del Greco che a quanto sembra abbia problemi legati alla mancanza di personale nella struttura torrese. Tale accorpamento sarebbe devastante per la città di Ercolano, infatti il Servizio svolge sul territorio un attività importantissima di presa in carico e cura di circa 1000 utenti. Da qualche anno è stato attivato poi un servizio con la scuola superiore di Ercolano per il trattamento delle forme di disagio giovanile. La chiusura della struttura di Ercolano in favore di quella più distante di Torre del Greco arrechera’ disagi e sconforto negli utenti per la particolarità delle loro patologie e prevedibilmente molti non si recheranno a Torre del Greco smettendo di assumere i loro farmaci. Ciò potrebbe cagionare disagi anche ai restanti cittadini Ercolanesi che si troveranno sul proprio territorio persone con problemi psichici non più seguiti e che smetteranno di assumere le loro terapie che in qualche modo servono a tenere sotto controllo le loro patologie psichiatriche. Dopo la chiusura dello sportello Gori, del Centro dell’impiego, dopo la mancanza di un ufficio INPS ad Ercolano, non si può assistere assolutamente a questa altra sottrazione al territorio di servizi indispensabili. Tuona Gianpiero Perna, assessore alle Politiche Sociali e Sanità del comune di Ercolano , “invierò una nota ufficiale alla Direzione Generale dell’Asl affinché vengano trovate soluzioni diverse e magari sollecitando un incontro”. Intanto la diffusione della notizia di una probabile imminente chiusura ha gettato nello sconforto le persone assistite e loro familiari.

 Giorgio Kontovas

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