Al di là del fermo dei due 19enni di San Francisco, in carcere per concorso nell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega e per il tentativo di estorsione del proprietario del borsello, troppi aspetti della vicenda suscitano ancora numerosi interrogativi. Il primo su tutti: in che modo e perché un pusher (identificato come Sergio B.) decide di allertare proprio i due carabinieri Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale nella speranza di vedersi restituito il borsello (e relativo contenuto) che gli e’ stato portato via? Chi ha organizzato l’appuntamento trappola in zona Prati con i due ragazzi americani? E ancora: i superiori dei due militari erano a conoscenza dell’operazione? Altro elemento poco chiaro di tutta la storia, di cui non si fa accenno nel decreto di fermo, riguarda la presenza o meno, nei pressi dell’appuntamento concordato per la restituzione del bottino, di altre pattuglie dei carabinieri che sarebbero dovute intervenire in appoggio. E ancora: Cerciello Rega e il collega Varriale che si sarebbero qualificati nonostante fossero in borghese, erano armati o no? E se si’, perche’ non hanno neppure estratto la pistola, come afferma la procura, e hanno ingaggiato, invece, la colluttazione?
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