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Il problema nacque perchè la villa era sottoposta a vincolo paesaggistico e bene culturale e il Comune intervenne in aiuto assumendosi la responsabilità del pagamento del ponteggio nel mentre gli inquilini all'interno avrebbero dovuto assumersi la responsabilità dei restanti lavori dell'intero immobile.
Duro il commento di Tommaso Castaldo portavoce 5 Stelle "Con una mediazione (il Comune) avrebbe potuto comprare il ponteggio installato sapendo che non poteva essere rimosso se non prima di una totale eliminazione del pericolo. Oggi ci troviamo una villa fatiscente e un danno erariale che si riperquoterà sulle casse dei contribuenti. Un'amministrazione incapace anche nella mediazione". L'interrogazione si è conclusa senza alcun chiarimento ma solo con la promessa di ricevere una futura risposta mediante pec.
La villa Pignatelli Di Montecalvo venne inaugurata nel 1747 come abitazione ad uso civile per la principessa Emanuella Caracciolo Pignatelli che appalto' i lavori. La principessa era molto legata alla cittadina di San Giorgio a Cremano e fu lei a donare alla chiesa Santa Maria del Principio la statua di San Giorgio Martire a tutt'oggi presente in Chiesa. La stessa principessa visse gran parte del suo tempo nella poderosa villa costruita tutta con larghe colonne di tufo. Dopo la sua morte avvenuta nella stessa villa inizio' un lento declino della struttura attualmente abitata da diverse famiglie che non possono permettersi gli enormi costi di una ristrutturazione.
Il terremoto del 1980 apporto' numerose ferite alla struttura tuttora evidenti. Furono difatto inflitti all'immobile numerosi fori per iniettare cemento e consolidare la struttura. Negli anni la villa è stata letteralmente violentata: numerosi marmi e stemmi che abbellivano la struttura sono scomparsi. L'antico oratorio è divenuto un box auto, alcune finestre sono state murate o rimpicciolite. Sono comparsi in giro alle pareti dello stabile condizionatori, parabole, antenne e fili. Non vi è quasi più traccia degli affreschi. L'erba in alcuni punti cresce senza mai essere tagliata. Nel 2012 un ulteriore sfregio: temendo un ulteriore deterioramento di una parte della villa fu apposto un ulteriore protezione di cemento armato e tubi in acciaio occupando la carreggiata stradale così tanto da far divenire la strada a senso unico. Ciò ha creato disagi per la circolazione e fatto nascere proteste in alcuni cittadini che addirittura invocano l'abbattimento della struttura. Curiosità: nel 1973 la villa fu interessata anch'essa per lo scoppio del colera a Napoli. Una delle primissime vittime, una neonata di 18 mesi Francesca Noviello era residente con la sua famiglia all'interno dello stabile. Dopo la sua morte addirittura i genitori vennero banditi da San Giorgio a Cremano. La cittadinanza spera che questa antica e maestosa villa possa risorgere in tutto il suo splendore.
Giorgio Kontovas






































































