Lavoro

Napoli, i lavoratori della Cub Trasporti criticano i sindacati nazionali: ‘ Non sono informati della nostra realtà lavorativa’

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 Napoli.Scoppia la polemica tra i lavoratori locali del gruppo Ferrovie dello Stato e i rappresentanti sindacali nazionali. In una lunga nota spiegano: “I lavoratori di Napoli, iscritti alla Cub Trasporti, leggono con sorpresa dell’incontro avvenuto il 19giugno a Roma con l’AD del Gruppo F.S. con le segreterie nazionali della Filt Cgil Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Taf Slm Fast, Confasal e Orsa Ferrovie. Le organizzazioni sindacali nazionali hanno elogiato il contenuto del piano, ‘in modo particolare per quanto riguarda il volume degli investimenti ed il numero delle assunzioni previste’ , ma le stesse organizzazioni sindacali, non hanno fatto nessuna menzione per gli addetti di bordo delle carrozze Letto e Cuccette che svolgono mansioni d’ assistenza da anni a bordo degli Intercity notte per conto delle Ferrovie dello Stato, anzi, hanno preso per buono solo l’investimento per la manutenzione del materiale rotabile degli intercity”. E per questo che sostengono: “Noi lavoratori in appalto degli InterCity Notte, pensiamo a questo punto che le segreterie Nazionali sopracitate, non siano tanto informate della nostra realtà lavorativa. Quindi, è doveroso mettere a conoscenza pubblicamente la nostra situazione”. E continuano: “Il comportamento al quanto dubbio avuto dalle sigle sindacali degli appalti che hanno incontrato l’ azienda il giorno 12 giugno : la Rekeep Rail s.r.l. che dal canto suo ha cessato in anticipo la commessa in essere con la committente Trenitalia S.p.A. per criticità varie, infatti termina il servizio il 30 settembre prossimo. Per cui, la Committente partecipata al 100% dallo Stato italiano, ha indetto nuovamente una gara d’appalto pubblica (con fondi pubblici) con scadenza il prossimo 1 luglio. Poiché , i sindacati durante l’ incontro avvenuto, hanno rilasciato a circa due mesi e mezzo dalla fine dell’appalto (dopo ben 18 mesi di commessa) addirittura una bozza di II Livello per farci riconoscere alcuni punti di CCNL all’azienda Rekeep Rail s.r.l. che non ci ha mai riconosciuti. Punti contrattuali che, in tanti incontri avvenuti in questo tempo, le stesse sigle non hanno mai messo nero su bianco (i verbali di accordo lo dimostrano). Infatti, attraverso precedenti comunicati della Cub-Trasporti abbiamo preso sempre le distanze dagli accordi per noi scellerati, firmati dai sindacati firmatari e per questo chiedemmo in data 19 febbraio 2019 un incontro urgente con l’ azienda per discutere dei punti contrattuali non rispettati. Anche se la Rekeep Rail s.r.l. non ha voluto riconoscere il sindacato CUB – Confederazione Unitaria di Base, ciò non impedirà la nostra libertà d’ espressione attraverso codesto sindacato ed anche attraverso altre azioni ed anche se non ci siederemo ad un tavolo, NOI, metteremo sempre al primo posto i diritti dei lavoratori di quest’appalto “anomalo”, tutelando la dignità messa sotto i piedi negli anni (dal 2011 ad oggi) e la qualità del servizio a bordo dei Treni delle Ferrovie dello Stato”. E quindi concludono ponendo una serie di interrogativi: “Perché dopo tutto questo tempo, si è ritenuto “donare” una bozza di contratto di II livello all’azienda, possibile concorrente dell’appalto in corso, perdendo in questi 2 anni le nostre spettanze contrattuali? E’ possibile che i sindacati nazionali degli appalti non siano mai venuti a conoscenza delle mancanze contrattuali che la Rekeep Rail S.r.l. non ha mai voluto riconoscerci? Perché solo noi della Cub-Trasporti stiamo lottando per la stabilizzazione dei famosi “cuccettisti” nel Gruppo F.S. attraverso un percorso propedeutico, ritenendo che questi lavoratori siano dei ferrovieri anziché degli addetti alle pulizie lungo il treno?” Perché le sigle sindacali firmatarie di contratti, si ricordano di noi che siamo ferrovieri solo quando veniamo licenziati ( vedi la Uil Trasport nel 2012 o addirittura l’ accordo stipulato nel 2005 con Trenitalia e il Governo)?”. E quindi concludono: “Se abbiamo sbagliato tutti, perché non ricominciamo a mettere in primo piano i diritti dei lavoratori, anziché continuare a perseverare?”

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