Dall’amore di Boccaccio con quella che una lunga tradizione identifica con la figlia naturale di Roberto D’Angiò, nasce il lungometraggio d’animazione «Fiammetta», prodotto dalla società napoletana Uanema Entertainment, nuova e ambiziosa compagine nata dalla fusione di Digitalcomoedia e Tile. Così una delle più celebri storie d’amore della letteratura mondiale diventa un cartone animato digitale, che la prossima settimana sbarcherà in Francia, al Festival di Annecy. Divenuta la proiezione letteraria della donna amata nelle maggiori opere di Boccaccio, Fiammetta è la protagonista del cartoon digital realizzato a Napoli. Proprio dove è ambientata la storia della musa ispiratrice dell’autore del «Decamerone». Nel sabato santo del 1336, nella chiesa di San Lorenzo Maggiore, Fiammetta, giovanissima figlia illegittima del re di Napoli, incontra Giovanni Boccaccio, figlio di un mercante fiorentino, desideroso di diventare un poeta. Alla corte partenopea degli Angioini nasce così uno degli amori più celebrati dalla letteratura di tutti i tempi che verrà immortalato nel «Decamerone». Al termine di una straordinaria avventura in cui intrighi, incantesimi e avvelenamenti si intrecciano a gesta eroiche e creature mostruose, si perfezionerà non solo un meraviglioso esempio di amore cortese, ma anche la nascita di uno dei più grandi poeti dell’umanità.
Lo sforzo produttivo è stato fino ad oggi affrontato con risorse proprie, con il contributo della Film Commission Regione Campania per i primi disegni divenuti poi Graphic Novel e con il contributo del Minbac per lo sviluppo dei lungometraggi. È in fase di stesura la sceneggiatura finale e un breve trailer da presentare ai prossimi appuntamenti internazionali. Uanema Entertainment, infatti sarà presente al Festival di Annecy che si terrà a metà giugno, ma presidierà tutti i mercati internazionali, a partire dal Mipcom di Cannes in programma a metà ottobre, per finire al Cartoon Movie di Bordeaux a marzo 2020. «La storia ha sullo sfondo uno dei periodi più straordinari e più ricchi di cultura di tutto il XIV secolo italiano – afferma Nicola Barile, regista del lungometraggio – Oltre al giovanissimo Boccaccio, infatti, alla corte angioina c’era anche Giotto da Bondone, impegnato ad affrescare alcuni ambienti del monastero di Santa Chiara». Un’altra appassionante sfida, quest’ultima che il progetto si prepara ad affrontare. «Gli affreschi di Giotto, infatti, sono andati perduti ben prima della nascita della fotografia e del cinema – aggiunge Barile – Il lungometraggio dovrà, quindi, riproporre una ricostruzione di quest’opera perduta, realizzando i disegni degli affreschi di Giotto nel coro delle Clarisse di Santa Chiara».
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