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proprio veicolo si dava alla fuga, imboccando contromano la rampa di immissione della Tangenziale, creando panico e pericolo all'altrui incolumità. ma soprattutto, opponendosi con violenza all 'operato degli operatori intervenuti. Prima che lo stesso con la propria azione, potesse creare ulteriori e irreparabili danni, veniva bloccato e accompagnato presso gli Uffici della Squadra di Polizia Giudiziaria, dove veniva denunciato in stato di arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato di truffa. L'azione violenta di R.G era scaturita appunto dalla volontà di sottrarsi al controllo di Polizia in quanto colto nella Flagranza del reato di truffa che lo stesso stava perpetrando ai danni di una ignara utente della strada, alla quale il criminale, esperto e scaltro, aveva attribuito, con raggiri e artifizi, la colpa di un presunto ma mai occorso incidente stradale, simulando la cosiddetta "truffa dello specchietto". Inoltre ad aggravare la posizione del soggetto è il fatto che lo stesso, al fine di rendere più credibile la storia da raccontare al malcapitato di turno, portava con se le proprie figlie di IO e 12 anni R.C. su disposizione dell'Autorità Giudiziaria Partenopea, veniva portato presso
il domicilio per poter essere il giorno seguente giudicato con il rito direttissimo.
Napoli, tenta la truffa dello specchietto all'uscita di Capodichino e poi aggredisce gli agenti: finisce ai domiciliari
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