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Napoli, due agenti penitenziari aggrediti da un detenuto a Secondigliano: finiscono in ospedale

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Napoli. Due agenti penitenziari del carcere di Secondigliano aggredito da un detenuto del reparto salute mentale finiscono in ospedale. E’ accaduto ieri sera. A darne notizia è il segretario nazionale del Sinappe, Luigi Vargas: Ci risiamo. Purtroppo, a distanza di pochi giorni, ancora una volta siamo costretti a denunciare un episodio di aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria. Vista la drammatica in cui versano i penitenziari italiani, non stupisce che si continuino a verificare violenze nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, che oltre agli estremi sacrifici lavorativi connessi ai sempre più gravosi carichi di lavoro, mette a rischio anche la propria incolumità personale.

E così, ieri sera nel Centro Penitenziario di Secondigliano si è consumato l’ennesimo assalto da parte di un detenuto che in modo violento ha aggredito due colleghi, colpevoli solo di trovarsi di turno in una giornata festiva.

Questa volta a farne le spese sono stati un ispettore superiore e un assistente capo in servizio presso il penitenziario partenopeo. L’ispettore in questione, in servizio di Sorveglianza Generale dell’istituto, nella serata di ieri era intervenuto a seguito di disordini nella sezione per la salute mentale nel tentativo di riportare un detenuto alla calma. Tuttavia, i poliziotti venivano brutalmente e violentemente aggrediti con calci e pugni. L’ispettore è stato attinto al volto riportato lesione delle labbra e rottura di un dente, mentre l’assistente capo riportava ferite alla testa, dovendo ricorrere entrambi alle cure mediche presso il pronto soccorso.

Solo la pronta reazione e la grande professionalità del personale accorso hanno impedito che la situazione degenerasse oltremodo. Ancora una volta, grazie alla competenza ed il coraggio degli uomini in divisa, si è riusciti a scongiurare che l’aggressione potesse compromettere l’ordine e la sicurezza dell’istituto. Ai nostri colleghi, che da anni espletano il loro servizio con serietà e professionalità encomiabili, va tutta la nostra fraterna solidarietà e l’auspicio di una pronta guarigione.

Sicuramente, le efferatezze di questi eventi critici rappresentano un campanello d’allarme che influiscono inevitabilmente sullo stato psicologico del personale, consapevole di essere potenziale bersaglio di rivalse detentive, apparendo gli stessi poliziotti penitenziari sempre più privi dei necessari strumenti di salvaguardia della propria incolumità fisica. Stiamo assistendo inermi ad una carneficina. Meno di una settimana fa infatti nello stesso carcere un altro poliziotto era stato aggredito riportando la frattura di un braccio.

Ormai i livelli di sicurezza negli istituti penitenziari campani sono ai limiti del collasso soprattutto dopo il taglio delle Piante Organiche determinato dalla legge Madia. Sistematicamente i poliziotti sono costretti a ricoprire più posti di servizio contemporaneamente ritrovandosi da soli a presidiare due o tre sezioni detentive. È una sproporzione numerica allarmante che vede sempre più spesso i poliziotti soccombere agli atti di prevaricazione dei detenuti. In questo quadro di evidente emergenza i vertici amministrativi latitano e l’immobilismo ristagna da tempo. Tutto ciò è inaccettabile. Riteniamo impellente la necessità di un intervento energico del governo al fine di individuare idonee soluzioni tese ad alleviare le difficili condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari”.


Articolo pubblicato il giorno 11 Maggio 2019 - 12:43

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