Napoli. Più che un agguato mancato è stata una “rinuncia” da parte dei sicari perché la vittima designata era già sparita prima del loro arrivo. Ma l’obiettivo era importante e ora polizia e carabinieri stanno cercando riscontri. Domenica sera a San Giovanni a Teduccio solo per caso non c’è stato un omicidio eccellente. La vittima designata era un congiunto del boss Antonio Marigliano o’ silano. I sicari, in sella a una moto di grossa cilindrata e con il casco coperto da caschi integrali, sono arrivati pochi secondi dopo che l’uomo era entrato nel portone del suo palazzo. Non hanno fatto fuoco perché oramai era inutile farlo ma sono stati visti e quello seduto sul sellino posteriore aveva già una pistola in pugno pronta per essere usata. La notizia è arrivata anche agli investigatori che stanno indagando. E’ probabile che si tratti della risposta, o meglio della mancata risposta da parte del clan Reale al ferimento di Salvatore Nurcaro da parte di Armando Del Re, che secondo gli investigatori era uno degli uomini di fiducia proprio del “Silano” in carcere da due settimane (insieme con altri 4 del clan Formicola) per gli omicidi dei fratelli Massimo e Salvatore Petriccione avvenuti nel 2002 e nel 2004. Il puzzle investigativo nato dalla sparatoria del 3 maggio scorso in piazza Nazionale dove Armando Del Re ferì anche la piccola Noemi e la nonna nel maldestro tentativo di uccidere Salvatore Nurcaro, si arricchisce quindi di un nuovo tassello: il mancato agguato allo stretto congiunto di Marigliano. La tensione tra le famiglie malavitose a san Giovanni a Teduccio è altissima ma è altrettanto alta l’attenzione da parte delle forze dell’ordine.
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