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‘Facciamo Chiarezza. Come distinguere una notizia senza fondamento scientifico’, se ne discute all’Unversità di Napoli

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Appuntamento mercoledì 22 maggio 2019 alle 11 presso Chiesa e Chiostro del Complesso dei Santi Marcellino e Festo (largo San Marcellino, 10) a Napoli organizzato da AIRC e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, dedicato alla sensibilizzazione di studenti sui temi della ricerca sul cancro, dell’importanza di un’attendibile informazione scientifica e del volontariato.Dopo i saluti istituzionali affidati al Prorettore Arturo De Vivo e alla consigliera AIRC Gabriella Minchiotti e un’introduzione al progetto a cura di Vittorio Enrico Avvedimento, docente all’Università, avrà luogo la conferenza Facciamo chiarezza: come distinguere una notizia senza fondamento scientifico da un’informazione provata.

Ogni giorno giornali e televisioni riportano decine di notizie tratte da studi scientifici, ma non sempre nel modo più chiaro e corretto. Il risultato è che il pubblico viene bersagliato da informazioni che non è in grado di vagliare autonomamente, non avendo accesso alle fonti di prima mano, persino quando hanno un impatto immediato sulle sue decisioni quotidiane. A tutto questo si aggiunge il crescente ruolo dei social network che, se da una parte rendono il sistema dell’informazione più ‘democratico’, dall’altra possono esporre gli utenti al rischio di sacrificare l’accuratezza delle notizie in nome del tempismo e di confondere verità scientifiche con opinioni e viceversa. Come districarsi in questo contesto?Stefano Consiglio, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali e Professore di organizzazione aziendale, sottolineerà come mentre la ricerca contribuisca a migliorare tutta una serie di parametri a livello planetario, dalla riduzione della povertà all’allungamento della vita media, in parallelo e in particolare in Europa, la ricerca scientifica si trovi sul banco degli imputati. Per superare questo problema, sostiene il professore, anche la comunità scientifica deve fare la sua parte, modificando il suo approccio alla comunicazione. Una delle strategie praticabili sono le iniziative di Public Engagement verso cui l’Università si sta già orientando e AIRCampus ne è proprio un esempio.

Francesco De Cristofaro, professore di critica letteraria e letterature comparate, svilupperà una riflessione di ambito letterario mostrando con alcuni esempi come «il romanzo falsifichi spesso il dato medico: in qualche misura, si tratta anche in questo caso — almeno nell’effetto immaginario — di una sorta di fake news. La “malattia come metafora” studiata da Susan Sontag, della quale fa largo uso la narrativa di fine Ottocento, tende a una distorsione e a un rilancio figurale del tema. Si pensi ad esempio al cancro al piloro di Mastro-don Gesualdo nell’omonimo romanzo di Verga».

Pier Paolo Di Fiore, ricercatore all’Istituto europeo di oncologia e all’Università degli Studi di Milano, proporrà un vademecum per poter smascherare le bufale attraverso l’analisi del linguaggio utilizzato dalle bufale stesse. «Il problema è che quando diciamo alle persone “dovete informarvi”, torniamo al punto di partenza perché la gente non sa bene dove farlo. Dobbiamo invece fornire degli strumenti in modo tale che semplicemente leggendo un testo, le persone riescano a individuare un tipo di linguaggio e uno stile di argomentazioni di cui sospettare.La moderazione dei lavori sarà affidata alla giornalista scientifica Michela Vuga.La giornata rientra nell’ambito delprogetto AIRCampus, voluto da AIRC in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con gli obiettivi di far conoscere agli studenti la realtà della Fondazione, la sua mission e i suoi valori, diffondere la consapevolezza del problema sociale ‘cancro’ e dare ai giovani la misura di quanto sia importante il loro impegno, soprattutto in termini di volontariato, per vincere la comune battaglia contro la malattia. Il progetto prevede una serie di lezioni su tematiche vicine al mondo di AIRC e, allo stesso tempo, attinenti alle materie dei vari corsi di studio. Il focus delle lezioni è identificato insieme ai docenti dei corsi interessati, con l’obiettivo di far diventare questi appuntamenti parte integrante dell’offerta formativa. AIRC si impegna a coinvolgere relatori con competenze specifiche (acquisite grazie alla loro professione, per esperienza diretta) che, affrontando argomenti in linea con quanto previsto dai corsi ordinari, danno agli studenti la possibilità di arricchire la loro preparazione teorica con esempi concreti.


Articolo pubblicato il giorno 21 Maggio 2019 - 21:31

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