foto di repertorio
Un 48enne questa mattina si è suicidato nella casa circondariale di Benevento. L’uomo, in libertà vigilata per l’omicidio della madre, era stato riarrestato per maltrattamenti in famiglia; ha aspettato che il suo compagno di cella fosse a colloquio e alle 11 di questa mattina si è impiccato. E’ il secondo detenuto suicida in Campania dall’inizio del 2019, il primo nel carcere di Aversa. Lo rende noto il garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello. “Va rafforzato il sistema di prevenzione varato dal Ministero nel 2016 e bisogna agire con una maggiore formazione specifica per la polizia penitenziaria e l’area educativa per prevenire ed intuire il disagio che poi porta al suicidio”, dice Ciambriello. “E’ anche necessario il supporto di figure sociali come gli psicologi e gli assistenti sociali – aggiunge – anche se la cronaca ha dimostrato, con i 140 suicidi sventati dalla polizia penitenziaria o dai compagni di cella negli ultimi due anni in Campania, che nel carcere la solidarietà c’e’ e il carcere sa essere meno Caino della società esterna. Non si può morire di carcere e in carcere”.
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