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Sant’Antimo, aperta un’inchiesta sulla morte della maestra Giovanna

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Una donna molto riservata, che usciva poco e aveva scarsi contatti con i vicini, ma che spesso cadeva, forse a causa delle medicine e della solitudine, l’ultima volta tre settimane fa. C’e’ tanto dispiacere in via Amendola a Sant’Antimo, dove la 71enne maestra in pensione Giovanna Borzacchiello, è stata trovata in una pozza di sangue nel suo appartamento, una sorta di villetta. Secondo la prima ipotesi avanzata dai carabinieri, si tratterebbe di una morte causata da una caduta accidentale, durante la quale la donna ha sbattuto il capo probabilmente contro una stufetta; forse ha provato anche a medicare la ferita da cui usciva sangue, salvo svenire e poi morire. Si indaga comunque anche in altre direzioni; sarà l’autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni, a fugare ogni dubbio sulla morte. A dare l’allarme un cugino che viveva in una casa distante qualche decina di metri, che l’ha rinvenuta sotto il tavolo, dopo aver aperto la porta di casa con le chiavi, visto che donna non rispondeva. La 71enne era nubile e viveva da sola, tanto che i ragazzi che risiedono nella stessa strada, una traversa poco trafficata di una della strade del centro di Sant’Antimo, la chiamavano “la signorina”. “Era una brava donna ma la si vedeva molto poco in giro”, dice un 19enne che abita di fronte alla Borzacchiello; “avevamo poca confidenza – prosegue il giovane – e forse non si ricordava neanche di me, ma non dava alcun fastidio, e se facevamo rumore non ci riprendeva”. Un’altra vicina, che vive con il marito vigile urbano a poca distanza, dice che “la signora prendeva parecchie medicine, non aveva patologie particolari ma spesso le capitava di cadere, l’ultima volta e’ accaduto circa tre settimane fa, la soccorse il cugino e arrivammo anche noi, poi fu portata in ospedale”. “Era una signora, sempre gentile e mai fuori posto” dice una donna che ha circa la stessa eta’ dell’ex maestra. “La veniva a trovare un parente che abita qui vicino. Mi dispiace molto per ciò che è accaduto”.

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