Quartieri di Napoli

Napoli, coperte isotermiche sugli ingressi delle chiese

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Tutte le chiese di Napoli di tradizione evangelica, le chiese orientali e la chiesa cattolica con la Cattedrale hanno accolto il progetto ‘Eldorato a Napoli’ promosso dall’artista Giovanni De Gara gia’ in altre citta’ italiane, e che vede coprire le porte delle chiese con le coperte isotermiche utilizzate nelle operazioni di primo soccorso durante le operazioni di soccorso dei migranti. Le ‘coperte dorate’ si trasformeranno in ‘porte d’oro’. La prima installazione e’ oggi nella chiesa Valdese a cui seguira’ il 5 aprile la Basilica di Santa Maria della Sanita’ mentre le porte del Duomo di Napoli si ‘tingeranno’ d’oro nella Settimana Santa a partire dal Mercoledi’ Santo. Un messaggio che e’ stato accolto anche dal Comune di Napoli che ha aderito mettendo a disposizione il Maschio Angioino sulla cui torre sventolera’ una bandiera fatta di coperte isotermiche. ”Oggi viviamo un tempo in cui c’e’ carenza di spiritualita’ e soprattutto rispetto al tema dell’accoglienza c’e’ tanta ignoranza sia da parte di chi parla che di chi ascolta – ha detto de Gara – Accogliere deve essere un’opportunita’ per evolverci. Chi e’ cristiano non puo’ assecondare tendenze xenofobe e razziste. Il mio obiettivo – ha aggiunto – e’ fare chiarezza e ricordare a chi come Salvini sventola il Vangelo che nel Vangelo c’e’ scritto di accogliere lo straniero e non di escluderlo”. Il progetto ha preso il via il 28 giugno 2018 a Firenze dalle tre porte di San Miniato al Monte per poi arrivare a Lampedusa, Parma, Venezia, Palermo. La speranza dell’artista e’ di poter ‘ricoprire d’oro’ anche le porte di San Pietro”cosi’ da veicolare un messaggio universale’. ”Ancora una volta a Napoli vincono cultura, bellezza e umanita’ – ha affermato il sindaco Luigi de Magistris – questa citta’ e’ da sempre schierata senza opportunismi e calcoli politici per l’accoglienza di chi e’ in difficolta”’. Il progetto punta anche ad avviare una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza perche’ – ha concluso il pastore Leonardo Magri’ – ”l’emergenza continua e c’e’ una totale chiusura verso chi viene qui alla ricerca non di un miglioramento delle condizioni di vita ma per salvare la vita stessa”.

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