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Medici assenteisti, i giudici confermano la truffa

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Il Riesame annulla l’accusa di associazione a delinquere e conferma l’obbligo di firma
Cade l’associazione ma restano gli allontanamenti arbitrari dal luogo di lavoro. E’ questo l’esito della prima giornata di Riesame per i medici, gli infermieri ed il personale amministrativo del San Rocco di Sessa Aurunca finiti nel mirino della Procura di Santa Maria Capua Vetere per assenteismo.
Il Riesame ha annullato l’ordinanza per quanto riguarda il reato di associazione a delinquere, contestata a 6 dei 18 medici colpiti dalla misura dell’obbligo di firma, per Francesca Macrì, mentre le posizioni degli altri 5 (Ferdinando Pasquariello, Nives De Francesco, Rosa Maria Matano, Rocco Leone ed Annamaria Sorrentino) saranno valutate separatamente. Insomma l’idea che dietro l’assenteismo vi fosse una “struttura” per coprire le condotte delittuose sembra cedere.
Confermato, comunque, l’obbligo di firma (all’entrata ed all’uscita dall’ospedale nei giorni lavorativi e due volte al giorno nei giorni non lavorativi) per la presunta truffa ai danni dello Stato per la stessa Macrì, difesa dall’avvocato Camillo Irace, per Elio Maria Gaetano Avagliano, difeso dall’avvocato Gianluca Di Matteo, e per Domenico Perretta, esclusivamente per la truffa ai danni dello Stato.
L’indagine – iniziata nel febbraio 2017 e conclusa nel mese di giugno dello stesso anno – è stata condotta mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, suffragati da costante attività d’intercettazione telefonica delle utenze utilizzate dai soggetti indagati, dall’analisi di tabulati di traffico telefonico con rilevamento delle relative posizioni delle utenze e attraverso numerosissime riprese video, eseguite con le telecamere installate nei pressi di tutti gli orologi marcatempo presenti nell’ospedale, nonché nei pressi di un’uscita secondaria posta sul retro del nosocomio, accesso da cui molti degli indagati riuscivano ad allontanatasi arbitrariamente durante l’orario di lavoro.
Va detto che se da un lato la truffa ci sarebbe stata, come si vede dai video in possesso degli inquirenti che mostrano persone timbrare al posto di altre, dall’altro non ci sarebbe stato, o almeno non per tutti gli indagati, un danno per l’utenza dell’Ospedale, con i reparti che non sarebbero stati lasciati “scoperti” in quanto l’allontanamento si sarebbe verificato durante corsi di aggiornamento professionale, svolto in ospedale, comunque in ore retribuite dallo Stato. Insomma ci sarebbe stata, per dirla alla spicciola, un’indebita percezione dei soldi limitata a quelle ore.
Una questione che potrebbe offrire una nuova prospettiva almeno per quanto concerne eventuali provvedimenti disciplinari, con il manager dell’Asl di Caserta De Biasio che ha chiesto il licenziamento delle persone coinvolte, ma che va a cambiare di poco la qualificazione penale e quindi l’iter giudiziario a carico degli indagati.
Intanto domani è prevista udienza al Riesame per altri dei medici coinvolti nell’inchiesta. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Gennaro Iannotti e Carlo De Stavola.



Articolo pubblicato il giorno 18 Aprile 2019 - 19:55

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