La Fondazione Giovanni Pascale di Napoli “non ha riportato nella documentazione alcuna attività in corso di somministrazione di terapie Car-T, né ha fatto riferimento ad alcuna casistica di pazienti trattati. E’su tali motivazioni, le quali non devono in alcun modo incidere sull’indiscusso valore del Pascale, che si basa la decisione di non includere l’istituto nel gruppo di progetto”. Lo ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare durante il question time alla Camera a proposito dell’esclusione dell’Istituto nazionale tumori-Fondazione Giovanni Pascale di Napoli dal primo gruppo degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico ammessi al progetto per lo sviluppo dell’immunoterapia sperimentale delle Car-T. “Voglio anche precisare che, proprio nell’ottica della più ampia partecipazione del mondo scientifico al processo che si sta avviando, si è ritenuto – ha precisato Grillo – di coinvolgere comunque tutti gli Irccs che hanno aderito alla ricognizione, e tra questi c’è anche il Pascale. L’obiettivo è creare una diffusa ‘expertise’ in grado di sviluppare appieno le potenzialità dell’innovativo trattamento”. Il ministro ha infine chiarito che le scelte compiute sono state recentemente illustrate ad autorevoli rappresentanti dell’istituto Pascale, i quali hanno convenuto che, tenuto conto dell’ampio coinvolgimento di tutti gli Irccs aderenti, l’iniziativa conferirà ulteriore valore all’attività in corso, sia a livello nazionale che internazionale, e quindi non è opportuno rivedere l’impianto di lavoro finora adottato”.
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