I carabinieri restituiscono 5 mila ex voto al Santuario della Madonna dell’Arco: fedeli in festa

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I carabinieri del nucleo Tutela del patrimonio artistico hanno restituito alle autorità ecclesiastiche oltre cinquemila “ex voto” (realizzati tra il XV e il XX secolo) che erano stati sottratti da diverse chiese e santuari italiani. La cerimonia di consegna si è tenuta oggi nella sede dell’Arcidiocesi di Milano, alla presenza del presidente della Consulta regionale Beni culturali della Lombardia, monsignor Corrado Sanguineti. I militari hanno spiegato che questi dipinti popolari sono stati individuati da un carabiniere del nucleo di Monza nel settembre 2015 quando erano esposti in una mostra allestita nella Casa del Manzoni a Milano. Dalle indagini è emerso che le opere erano di proprietà di due musei (uno in Lombardia e l’altro in Piemonte) a cui, secondo le indagini, sarebbero stati donati dal collezionista ed ex presidente di Eni e Montedison, Eugenio Cefis, prima di morire nel 2004. Nel giugno 2016, su disposizione della procura meneghina, i carabinieri hanno proceduto al loro sequestro in quanto ritenuti beni di proprietà ecclesiastica. Secondo gli investigatori dell’Arma questi dipinti sarebbero stati sottratti tra il 1960 e il 1970 da tanti luoghi di culto sparsi praticamente in tutta Italia, una quarantina dal solo Santuario della Madonna dell’Arco nel Napoletano a cui oggi sono state consegnate. Tra le oltre seimila opere sequestrate, 594 sono risultate essere state sottratte in Messico, e il 6 marzo scorso sono state restituite dal ministro per i Beni e le attività culturali, Aberto Bonisoli, alla segretaria di Cultura messicana, Alejandra Frausto Guerrero. Oltre a monsignor Sanguineti, questa mattina sono intervenuti il vicecomandante generale del nucleo Tutela patrimonio artistico, colonnello Alberto De Regibus, il comandante nel Nucleo di Monza, maggiore Francesco Provenza, il delegato regionale per i Beni culturali ecclesiastici del Piemonte, don Gianluca Popolla, il priore del Santuario domenicano della Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia, padre Alessio Romano, e gli architetti Carlo Capponi e Alessandro Campera, delegati regionali di Lombardia per i Beni culturali e per l’edilizia di culto.  “E’ stata proprio una grazia questa del ritrovamento dei nostri ex voto, la comunita’ e’ in festa e a settembre in occasione della festa dell’Incoronazione faremo una esposizione”. A dirlo, raggiante, e’ padre Alessio Romano, il priore del santuario della Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia (Napoli), presente, oggi, a Milano, alla riconsegna alle diocesi italiane di oltre 5 mila ex voto trafugati tra gli Anni ’60 e ’70 e recuperati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. “La nostra chiesa possiede la piu’ grande raccolta di ex voto pittorici, oltre 7 mila, realizzati dal 1499 a oggi – spiega guardando con soddisfazione i pezzi recuperati e temporaneamente esposti in una sala dell’Arcidiocesi meneghina – Gli ex voto sono un patrimonio della comunita’, pensi che quelli piu’ antichi si sono salvati perche’ avevano attaccati sopra quelli piu’ recenti che li hanno protetti, e hanno un grande valore affettivo perche’ raccontano la storia della comunita'”. Le navate della chiesa una volta erano completamente tappezzate di ex voto, oggi sono stati ordinati e catalogati, e posti sulle pareti in modo meno disordinato. (


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