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"Durante un nostro incontro in Calabria, D'Alessandro Vincenzo - racconta il pentito Polito il 9 febbraio 2011 nel corso di una deposizione davanti al pm Claudio Siragusa - mi ha detto che a Scanzano non doveva essere aperta nessuna piazza di spaccio, perché avrebbe attirato nel quartiere l'attenzione della Polizia. D'Alessandro Vincenzo mi ha detto che l'unica piazza di spaccio che doveva operare a Castellammare era quella del rione Savorito perché gli Imparato erano degli amici fedelissimi e avevano sempre pensato alla famiglia D'Alessandro". Vincenzo Polito, inoltre, racconta la sua intenzione di gestire la piazza di spaccio a Scanzano. "Io volevo gestire la piazza di Scanzano ma Belviso Salvatore mi ha spiegato - dice Polito - che ognuno di noi aveva un compito e che c'era chi faceva la piazza di spaccio e chi faceva le estorsioni. Belviso mi ha detto che il mio compito era quello di fare le estorsioni sostituendo Lucchese Antonio...Belviso Salvatore aveva un buon rapporto con tutti coloro che gestivano le piazze di spaccio a Castellammare di Stabia e, quando si rivolgeva a loro per ottenere qualcosa la otteneva...".
3. continua






