Mazzette in cambio del permesso di soggiorno.Potrebbe interessarti
Bomba ecologica a Villa Literno: scoperti capannoni con rifiuti tossici accanto alle case
Discarica abusiva scoperta nella Terra dei Fuochi: i carabinieri sigillano un inferno tossico a Villa Literno
PlayStation 5: il sogno si trasforma in una trappola digitale. Bloccato un "fake vendor" di 22 anni
Emanuele ucciso a 14 anni: 12 anni dopo, il processo si ribalta. Il Pg chiede assoluzione per legittima difesa
Ieri mattina dinanzi al collegio presieduto dal giudice Francesco Rugarli (Riccio e Pacelli a latere) del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sono stati escussi alcuni testimoni della difesa con il processo che è stato poi rinviato all'inizio di aprile per chiudere la lista dei testimoni degli imputati prima della requisitoria del pm.
Secondo l'accusa il poliziotto e l'avvocato avrebbero favorito il rilascio di permessi di soggiorno a persone non aventi diritto. Tutto in cambio di bustarelle. Dalle indagini, che nel 2013 portarono all'arresto dei due, era emerso come il legale si rivolgesse al poliziotto per agevolare, anche attraverso la produzione di documenti falsi (come buste paga) che attestassero l'attività lavorativa svolta dagli stranieri, oltre che con distruzione o l'occultamento, da parte del poliziotto, di richieste di accertamenti volte a verificare la veridicità dei requisiti indicati nelle documentazioni allegate alle domande di permesso di soggiorno o del rinnovo degli stessi.
Gustavo Gentile






