foto di repertorio
“I primi garanti dei diritti delle persone fermate, arrestate o detenute sono proprio coloro che hanno il compito della loro privazione della liberta'”. Lo afferma il Garante nazionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della liberta’, osservando che “nessuno spirito di corpo e nessuna difesa della propria appartenenza puo’ far venir meno tale principio e ogni violazione deve essere tempestivamente accertata e sanzionata, per non inviare un inaccettabile messaggio d’impunita’ che lederebbe non solo la fiducia nelle istituzioni, ma lo stesso stato di diritto che e’ cardine della nostra civilta’ giuridica”. Il Garante ricorda anche le visite effettuate alle camere di sicurezza e il controllo della loro adeguatezza, rimarcando la loro “insufficiente disponibilita'”: infatti, delle complessive 2.295 camere di sicurezza di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, “ben 894 – si legge nella relazione – sono dichiarate inagibili dalle stesse Autorita’ responsabili perche’ le loro condizioni non consentono di ospitarvi persone anche per brevi tempi. Cio’ incide sull’utilizzo degli Istituti penitenziari per brevissime detenzioni, quasi sempre di una notte, in attesa dell’udienza dal magistrato. Questo con effetti negativi di sovraccarico inutile per gli istituti di detenzione”. Il Garante affronta anche il tema dell’uso dei taser: “Si tratta di armi e, quindi, il loro utilizzo deve rispondere ai principi di necessita’, proporzionalita’ e di misura estrema che governano l’utilizzo delle armi”.
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