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A De Luca veniva contestato dai pm il ruolo di istigatore degli autori materiali degli atti illegittimi. Anzi, i giudici aggiungono che per gli esponenti della Soprintendenza, "non risulta nessun contatto con l'allora sindaco di Salerno" e che "rispetto all'operato della Soprintendenza vi sono plurimi segnali di una relazione tutt'altro che armonica e sintonica" tra Palazzo di Città e Soprintendenza; mentre, nei confronti dei funzionari comunali, "si coglie in modo agevole un'unitarietà di obiettivi riferibile all'intero plesso comunale". Inoltre, l'attuale 'governatore' avrebbe avuto tutto l'interesse affinche' "il provvedimento di autorizzazione paesaggistica emesso dal competente funzionario amministrativo del Comune" non fosse carente sotto il profilo motivazionale. Per quanto riguarda l'ipotesi di violazione urbanistica, i giudici assolvono gli imputati, tra cui De Luca e altri sei imputati, per "insussistenza del fatto"; per il prospettato abuso d'ufficio continuato e i reati edilizi, realizzati secondo l'accusa durante la fase dei permessi a costruire, il collegio, analizzando l'articolato percorso procedimentale, rileva "la carenza di prova certa al di là di ogni ragionevole dubbio degli elementi costitutivi del reato di abuso d'ufficio" e, perciò, assolve perchè il fatto non sussiste. Per le contestate violazioni edilizie, era stata prospettata come l'attività edilizia consentita alla societa' 'Crescent srl' e alla 'Sviluppo Immobiliare Santa Teresa srl' fosse illecita perchè derivante da permessi di costruire "da considerare assenti e inefficaci". Invece, nella sentenza viene escluso che "il rilascio dei permessi di costruire abbia costituito il frutto del reato, segnatamente del contestato abuso d'ufficio, e comunque delle violazioni di norme e di regolamento aventi valenza sostanziale, tali da incidere sulla validita' dei permessi stessi". Anzi, evidenziano i giudici che "nemmeno può individuarsi l'illiceità dei permessi di costruire" cosi' come era stato prospettato dai consulenti tecnici dei pm.
Crescent, non c'era abuso d'ufficio per De Luca: le motivazioni dei giudici
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