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Caserta, dopo la protesta per la chiusura dello Sprar tirata in ballo la Regione proprietaria dell’immobile

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Migliaia di persone – cinquemila per gli organizzatori, tremila per la Questura – hanno preso parte alla marcia organizzata a Caserta dal Centro sociale ex Canapificio, associazione che gestisce uno degli Sprar (sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) piu’ grandi d’Italia, la cui sede qualche giorno fa e’ stata posta sotto sequestro dai carabinieri, per problemi di staticita’ strutturale, su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Un corteo convocato in pochi giorni per “chiedere alla Regione, proprietaria dell’immobile, di porre mano subito alla messa in sicurezza” dice Virginia Crovella del Centro sociale. “Vorrei ricordare – ha proseguito Crovella – che se i cittadini casertani hanno avuto i buoni libro e’ perche’ lo scorso anno lo Sprar di Caserta, per la sua efficienza, fu premiato dal ministero dell’Interno con alcuni fondi, che il centro sociale, su indicazione degli stessi migranti, ha girato al Comune per l’agevolazione alle famiglie”. Presenti centinaia di migranti, provenienti anche da Castel Volturno, i 200 migranti dello Sprar (oggi Siproimi) ospitati in appartamenti di Caserta, come l’ivoriano Abraham, secondo cui “e’ necessario riaprire subito il Centro, perche’ e’ un punto di riferimento troppo importante per il territorio”; e poi le famiglie del posto con bimbi al seguito, che partecipano a “Piedibus”, il progetto gestito dal Centro Ex Canapificio che prevede l’accompagnamento a scuola dei bambini, cui partecipano anche gli immigrati. Antonio Intartaglia, presente con la moglie Rosa D’Argenzio e i due figli, dice che “Piedibus e’ un progetto bellissimo, forse l’unico in Italia, e si fa grazie ai migranti. Durante il tragitto per la scuola i mie figli e tanti altri bimbi casertani imparano a muoversi in citta’, a conoscere i vari angoli cittadini, e anche molte parole in lingua straniera, penso ai termini con cui si definiscono i cartelli stradali. Chiediamo che le istituzioni si impegnino a riaprire la sede del Centro sociale, che e’ un presidio di legalita’ per la citta'”. Tra i manifestanti c’e’ anche il regista Andrea Segre, da anni impegnato sul fronte del fenomeno migratorio con cortometraggi e documentari, che sara’ anche martedi’ a Caserta con gli attori Toni Servillo e Valerio Mastandrea per una serata cinematografica a sostegno dell’associazione. “Il Centro sociale ex Canapificio e’ un’eccellenza non solo italiana, ma europea e mondiale – dice Segre – e non esagero. E’ una realta’ che funziona benissimo, dove da anni si fa integrazione reale”. Tra i politici presenti le parlamentari del Movimento Cinque Stelle Paola Nugnes (senatrice), Doriana Sarli e Gilda Sportiello (entrambe deputate) ma nessuno dei parlamentari pentastellati eletti nel Casertano. “Il modo efficiente in cui il Centro sociale gestisce l’accoglienza e l’integrazione dei migranti – dice Nugnes – facendoli partecipare attivamente alla vita cittadina, e’ un bene per la sicurezza di tutti, a differenza di quanto va dicendo il ministro dell’Interno Salvini. So che la mia posizione e’ minoritaria in parlamento, almeno nella maggioranza, ma non lo e’ nel Paese”. Presenti anche gli attivisti dei centri sociali napoletani e di Emergency, esponenti del Pd casertano, come Enrico Tresca, attaccato all’inizio del corteo da due attivisti del sindacato Usb, che volevano che si rimuovessero le bandiere del Pd; c’e’ stata tensione con qualche spintone, ma i due aggressori sono stati allontanati. “I valori del Pd, quelli dell’accoglienza e dell’integrazione dal basso – dice Tresca – sono quelli che porta avanti da anni il centro sociale Ex Canapificio. Percio’ siamo qui”. In marcia inoltre i responsabili del Comitato don Diana Valerio Taglione e di Libera Gianni Solino, il segretario della Cgil di Caserta Matteo Coppola, che chiede di “difendere il presidio di legalita’ rappresentato dal Centro Ex Canapificio”, il segretario regionale della Fiom-Cgil Massimiliano Guglielmi con quello casertano Francesco Percuoco. Giampaolo Mosca, tra i responsabili dell’associazione, dice che “la citta’ e’ con noi. Dopo il sequestro della sede ci hanno aperto i loro uffici la Caritas, la Chiesa del Buon Pastore, il sindacato Usb, la Curia con la biblioteca pastorale”. Il corteo, colorato e rumoroso, si e’ snodato per le vie del centro senza problemi.


Articolo pubblicato il giorno 17 Marzo 2019 - 10:53

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