La strada che si deve percorrere per diventare sommelier è impegnativa e ricca di sfide: proprio per questo motivo, una volta che sarà stato raggiunto il traguardo auspicato ci si sentirà ancora più appagati per il risultato ottenuto. Ma come si può iniziare un “viaggio” di questo tipo? Il primo consiglio che vale la pena di mettere in pratica è quello che prevede di allenare il proprio palato, anche con l’obiettivo di affinare le proprie conoscenze: in questo modo si ha l’opportunità di sviluppare abilità di studio di cui ci si potrà servire in un momento successivo. In termini pratici, questo vuol dire – per esempio – imparare come si valuta il vino. Ogni persona si caratterizza per modalità di assaggio differenti, ma ciò non toglie che esistano degli standard da rispettare. I vini fondamentali meritano di essere assaggiati l’uno dopo l’altro, e ci si può servire anche di applicazioni ad hoc per prendere nota delle informazioni necessarie.
La conoscenza della geografia è indispensabile per un aspirante esperto di vini: non è un caso che ogni corso Sommelier dedichi una particolare attenzione alla cosiddetta enografia, che riguarda le più importanti aree del mondo dedicate alla produzione vinicola. L’Italia e la Francia sono Paesi molto importanti in tal senso, ma certo non sono gli unici: è bene menzionare anche la Spagna e, al di fuori dell’Europa, gli Stati Uniti.
Dopo un po’ di teoria, arriva il momento della pratica: non si può fare a meno di conoscere nel dettaglio tutti i segreti dell’arte del servizio, che fin troppo spesso viene trascurata o accantonata. Eppure, non c’è momento più importante – nel lavoro di un sommelier – rispetto a quello in cui il vino viene aperto e versato. Si tratta di gesti solo in apparenza banali, ma che in realtà richiedono precisione e un perfezionamento continuo. Una buona manualità è indispensabile anche per non far sentire a disagio gli ospiti con i quali si interagisce. Più in generale, è bene acquisire dimestichezza con l’arte della ristorazione in generale. In qualità di sommelier, non si è chiamati a occuparsi di un tavolo solo nel corso di una serata, ma si ha a che fare con la gestione di più tavoli. Prima ancora di essere sommelier, chi si occupa del vino è parte integrante di un servizio a tutto tondo.
Per chi non ha mai lavorato prima in questo ambito, il primo passo da compiere non può che essere quello di contattare uno o più ristoratori per chiedere loro una possibilità per cominciare: è ovvio che chi non ha esperienze precedenti in questo campo può trovare qualche difficoltà all’inizio nel farsi ascoltare, ma vale la pena di perseverare. Ci si potrebbe mettere in cerca di opportunità per lavorare, oltre che in un ristorante, in una sala ricevimenti, presso un servizio di catering o in un wine bar: tutte opzioni che permettono di migliorare l’esperienza nel settore.
Per capire se un’opportunità di lavoro con cui si è entrati in contatto merita di essere presa in considerazione, è bene provare a capitare quali possibilità di carriera essa offra e se sia previsto il rimborso dei costi da sostenere per la formazione, almeno in misura parziale. Occorre notare, inoltre, con quale frequenza venga modificata la lista dei vini al bicchiere e se siano concessi dei premi di “produttività” nel caso in cui si sia capaci di aumentare le vendite dei vini.
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