Dopo la sofferta vittoria sulla Reggina, hanno parlato in sala stampa Luca Germoni autore del gol, Adriano Mezavilla e il direttore Filippi:
Germoni:” Sono molto contento perché era un po’ che non giocavo. Il goal è un’emozione indescrivibile perché è il primo in assoluto tra i professionisti. Ora restiamo tranquilli, non mi sento un eroe, facciamo tutti il massimo. Il merito del goal è anche di tutti i miei compagni. Il modulo non mi cambia tanto, mi piace sia giocare in un centrocampo a 5 che in una difesa a 4, in ogni caso mi piace attaccare. Lo staff ed il gruppo mi hanno accolto benissimo, mi sto trovando bene. Dedico il goal alla mia famiglia che mi ha sempre supportato”.
Mezavilla:” Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, loro si sono rafforzati molto a gennaio, ma noi la abbiamo preparata benissimo. Siamo una squadra con giocatori che possono fare tanti ruoli, questo rende facili le scelte al mister. Avevo già giocato in difesa, mi era già successo, sul tiro di Doumbia è stato tutto istinto, ho pensato che avrebbe incrociato il tiro e mi sono posizionato lì. Non conoscevamo i risultati delle altre squadre, pensavamo solo alla Reggina. Sono contento per la Reggina perché si stanno rimettendo in piedi dopo le difficoltà dell’anno scorso, faranno bene. Dopo il rigore sbagliato ho pensato che vincere sarebbe stato molto difficile, ma non ci siamo disuniti”.
Filippi:” Siamo una squadra che non deve dimostrare più nulla. Se qualcuno aveva qualche dubbio, questa squadra ha dimostrato di avere gli attributi, anche dopo situazioni sfavorevoli o sfortunate. Noi ci godiamo chi ci segue, non facciamo polemiche su chi non viene allo stadio. Oggi c’erano i presupposti per vincerla prima, abbiamo mantenuto i nervi saldi. Chi ha giocato poco finora oggi ha fatto molto bene. Noi guardiamo in casa nostra, non pensiamo alla forza delle nostre avversarie, tutte le gare valgono tre punti. La nostra tifoseria ha dimostrato di poter affrontare gare ad alto rischio, ci auguriamo di poter vedere un derby con la nostra tifoseria”.
Ivano Cotticelli
