“Ci siamo sposati il 19 novembre 1953, nel Castello di Osthoffen, appena al di fuori di Strasburgo. Il giorno del matrimonio era freddo e grigio ma la casa era piena di gioia”. Cosi’ Marella Agnelli, scomparsa oggi a Torino all’eta’ di 92 anni, ricordava il giorno del suo matrimonio con Gianni Agnelli, l’Avvocato. Lei era bellissima, in un lungo abito di Balenciaga, come mostrano le foto scattate da Robert Doisneau. Ad accompagnarla all’altare il padre Filippo Caracciolo di Castagneto, in quel momento Segretario generale del Consiglio d’Europa. nata a Firenze il 4 maggio 1927, Donna Marella era discendente di un’antica famiglia dell’aristocrazia napoletana. Di lei l’Avvocato un giorno disse: “Marella? Viviamo insieme da una vita. A quel punto l’altra persona diventa una parte di te: come si fa a dirsi amici? E’ di piu’, molto di piu’, e’ un pezzo di te stesso”. Dal matrimonio nacquero due figli, Edoardo e Margherita. Quest’ultima le diede otto nipoti, tra cui l’attuale presidente di Fca e Ferrari, John Elkann. Una presenza sempre discreta, quella di Marella Agnelli al fianco dell’Avvocato, che non ha mai abbandonato le sue grandi passioni: dalla fotografia, attivita’ iniziata a New York quale assistente di Erwin Blumenfeld e poi redattrice in Italia per Conde’ Nast; all’arredamento, ai suoi amati giardini, al design. Era stata proprio lei a curare il giardino della casa di famiglia di Villar Perosa, nel Torinese. Nel 1977 ha ricevuto negli Stati Uniti l’Oscar del disegno con il Premio “Product Design Award of the Resources Council Inc”. Al suo amore per i giardini sono dedicati i volumi “Giardini Italiani”, “Il giardino di Ninfa”, “Giardino Segreto”, “Ninfa ieri e oggi”, fino alle ultime pubblicazioni del 2014, “Ho coltivato il mio giardino” e nel 2015 “La signora Goca'”. La sua passione per l’arte ed il collezionismo, condivisa con l’Avvocato, regalo’ a Torino la “Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli”, al Lingotto, ora guidata dalla nipote Ginevra. Dopo la morte del figlio Edoardo e del marito nel 2003, Marella si trasferi’ a Marrakech, nella casa acquistata da Patrick Guerrand-Hermes. “La mia famiglia era preoccupata per me”, raccontava a proposito di questo trasferimento, “ma io sapevo che mi avrebbe portato pace e gioia”. Con la scomparsa dell'”Ultimo cigno”, dal titolo inglese della biografia di Marella, se ne va un altro importante pezzo della storia del capoluogo piemontese, “una figura illustre”, come ha voluto ricordarla Sergio Chiamparino, “che ha accompagnato la storia del ‘900 con garbo ed eleganza”.
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