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Sei condanne per le bombe tra Giugliano e il Casertano delle nuove leve dei Casalesi

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La Corte d'Appello ha inflitto oltre 29 anni complessivi per i raid delle nuove leve del clan dei Casalesi riducendo le pene agli imputati rispetto alle condanne di primo grado.

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Cinque bombe. Era questo l'avvertimento delle nuove leve del clan dei Casalesi per costringere gli imprenditori a versare il pizzo alla nuova organizzazione facente capo alla fazione Cicciotto 'e Mezzanotte: Bidognetti e Capastorta: Zagaria. Cinque ordigni fatti esplodere tra il dicembre 2016 e l'inizio di febbraio 2017 tra Parete e Giugliano in Campania all'esterno delle due sedi di un'agenzia di onoranze funebri, fuori un'agenzia immobiliare di Parete ed all'esterno della casa di un imprenditore. Il messaggio era sempre lo stesso: "dovete pagare".Oggi, a distanza di due anni dagli attentati dinamitardi, è arrivata la parola fine in Corte d'Appello con la condanna dei 6 responsabili di quei raid. I giudici della Quarta Sezione della Corte Partenopea hanno inflitto 8 anni a Massimo Perrone; 7 anni e 4 mesi a testa per Emanuele Gatto e Vittorio Giarnieri; 4 anni e 8 mesi a Gaetano Celeste; 5 anni a Luigi Moschino e 2 anni e 4 mesi per Antimo Di Donato (gli ultimi due collaboratori di giustizia). I giudici napoletani hanno rideterminato le pene del primo grado concedendo uno sconto a tutti gli imputati.

 Gustavo Gentile

Articolo pubblicato il 25 Gennaio 2019 - 21:46 - Redazione

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