Sono oramai mesi che il mercato rionale di Caserta è stato inserito nel dispositivo permanente di contrasto agli illeciti di natura economico-finanziaria predisposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta. Ciò ha significato un’attenzione dedicata da parte delle pattuglie che perlustrano il territorio e che in occasione dello svolgimento del mercato settimanale compiono, in un’ottica di costante prevenzione, numerosi passaggi e soffermi anche al fine di evitare che l’area torni ad essere occupata, come nel recente passato, da abusivi che pongono in vendita ogni sorte di mercanzia, ma in particolare capi ed accessori di abbigliamento riportanti modelli, loghi e marchi contraffatti delle più note griffe di moda.
Nell’ambito di questo prolungato sforzo operativo, nella giornata di ieri, una pattuglia della Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise ha individuato all’interno del mercato un banco di vendita che esponeva impunemente numerosissimi capi contraffatti: oltre 3.000 pezzi, tra abbigliamento e borse in pelle, dei più noti brand nazionali ed internazionali, tra cui “Moncler”, “Gucci”, “Prada” “Moschino”, Hugo Boss”, “Ralph Lauren”.
Per invogliare i clienti all’acquisto, il proprietario del punto vendita sequestrato, M.V., ventiseienne originario di Maddaloni, utilizzava perfino dei cartelli riportanti loghi e scritte riconducibili in modo inequivocabile alle ignare case di moda imitate.
L’esame speditivo effettuato sui prodotti rinvenuti, anche tramite il supporto dei periti delle case madri, ha confermato la sospetta contraffazione seppur, in alcuni casi, la falsificazione risultava effettuata con grande cura dei particolari, utilizzando però materiali qualitativamente scadenti.
È stato, inoltre, scoperto che il titolare dello stand disponeva anche di un deposito in Maddaloni destinato allo stoccaggio di merce contraffatta. Le successive perquisizioni consentivano di individuare, infatti, ulteriori centinaia di capi di abbigliamento e di borse in pelle palesemente contraffatti recanti alcuni tra i più noti marchi sul mercato, come “Louis Vuitton” e “Burberry”. Il responsabile, che non ha saputo giustificare la legittima provenienza della merce evidentemente acquistata in nero sul mercato illegale, è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per le ipotesi di reato di ricettazione e contraffazione. Sono tuttora in corso le indagini per ricostruire l’intera filiera del falso ed i canali di approvvigionamento della merce.
Gustavo Gentile
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