Flash News

Il procuratore De Raho su Rai Uno: ‘Molto grave l’episodio di Castellammare. I pentiti sono un’arma per riaffermare la legalità’

Condivid

Quello di Castellammare di Stabia è sicuramente un episodio “molto grave” che dimostra come interi quartieri sostengano “coralmente” l’odio verso i collaboratori di giustizia, “un’arma per riaffermare la legalità”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, ospite di “Che tempo che fa” su RaiUno. Nella città campana considerata roccaforte del clan D’Alessandro, la scorsa notte è apparsa la scritta “Così devono morire i pentiti, abbruciati” su uno striscione accanto a un falò, dove è stato bruciato anche un manichino. Poi è stato dato fuoco alla catasta di legna, al fantoccio e allo striscione, il tutto accompagnato dagli applausi di una piccola folla di persone. “E’ sicuramente molto grave quello che è avvenuto, dimostra evidentemente come determinati orientamenti di censura, o addirittura odio, nei confronti di collaboratori di giustizia siano sostenuti coralmente da un intero quartiere, o comunque da gran parte delle persone che vi abitano”, ha detto Cafiero de Raho nell’intervista con Fabio Fazio, “Perchè è evidente che annotare su quella catasta di legno, su quel fuoco, una frase come quella significa che vi è un grande consenso in quel quartiere verso la camorra. Soprattutto vi è insofferenza nei confronti di coloro che consentono di illuminare quella che è l’organizzazione camorrista dall’interno, che consentono l’individuazione dei responsabili e degli affiliati”. “Proprio quei collaboratori di giustizia che oggi ci consentono di conseguire grandi risultati, perchè è vero che essi – insieme agli strumenti delle intercettazioni ambientali e telematiche, perchè ormai per telefono camorristi, mafiosi e n’dranghetisti non parlano più – rappresentano l’unica fonte di prova”, ha aggiunto il procuratore nazionale antimafia, “Questa insofferenza si manifesta soprattutto laddove, come nel caso di Castellammare di Stabia, ci sono operazioni della magistratura e delle forze dell’ordine (c’erano stati arresti di circa quindici uomini affiliati all’organizzazione dei D’Alessandro)”. E dimostra, ha concluso, che “i collaboratori di giustizia sono effettivamente un’arma per riaffermare la legalità”.


Articolo pubblicato il giorno 9 Dicembre 2018 - 22:27
Redazione

Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina "Redazione" sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura!

Pubblicato da
Redazione

Ultime Notizie

Camorra, catturato latitante del clan D’Alessandro

Castellammare di Stabia – Era sparito lo scorso gennaio, dopo aver ottenuto un permesso per… Leggi tutto

21 Giugno 2025 - 19:36

San Sebastiano e Massa di Somma: blitz dei Carabinieri nella movida e nelle palazzine popolari

San Sebastiano – Notte di controlli a largo raggio dei Carabinieri di Torre del Greco… Leggi tutto

21 Giugno 2025 - 18:14

Aversa, pusher recidivo beccato con oltre tre chili di stupefacenti

Aversa - Nonostante i suoi numerosi precedenti penali specifici e con la misura di prevenzione… Leggi tutto

21 Giugno 2025 - 17:30

Napoli, sequestrato hotel abusivo in pieno centro cittadino pronto per l’apertura

Il boom turistico di Napoli sta favorendo da mesi il proliferare di bed&breakfast, spesso abusivi… Leggi tutto

21 Giugno 2025 - 17:10

Napoli, 200 volontari recuperano 15 quintali di rifiuti dalla spiaggia di San Giovanni

Napoli – Un'ondata di civismo e amore per il territorio ha travolto la spiaggia di… Leggi tutto

21 Giugno 2025 - 16:45

Napoli, l’ex Whirlpool diventerà hub tecnologico d’eccellenza del quantum computing

Napoli - Un pezzo di storia industriale campana si prepara a diventare avanguardia tecnologica. Nell'area… Leggi tutto

21 Giugno 2025 - 16:17