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Si tratta, sostanzialmente, di un “sostegno al sostegno” prestato da una figura professionale di fondamentale importanza nella gestione del contesto di classe.
Questo servizio è erogato da educatori che affiancano gli insegnanti di sostegno (e molto spesso li sostituiscono, coprendo le ore di sostegno mancanti) nelle attività non esclusivamente didattiche, occupandosi di agevolare l’autonomia e l’integrazione dei piccoli studenti diversamente abili delle scuole materne, elementari e medie.
Il lavoro di queste figure professionali si configura come fondamentale per l’inserimento del disabile nel contesto della classe, nell’approccio con i compagni e con la scuola in generale.
Dal 19 settembre di quest’anno, ovvero dall’inizio del corrente anno scolastico, ciascuno dei quasi 300 bambini diversamente abili di Caserta e dintorni è costretto a fare a meno di questa assistenza specialistica: questo vuol dire, per molti di loro, non poter frequentare la scuola quando non “coperti” dalle ore di sostegno, perché in numerosi casi questa categoria di studenti non può rimanere in classe senza assistenza in quanto non autonomamente gestibile dal professore ordinario e dalla classe. Il fatto curioso è che i fondi destinati ai Servizi Sociali sono stati regolarmente erogati dalla Regione Campania, in misura anche maggiore, per la provincia di Caserta, rispetto agli anni scorsi. Da qualche giorno si è fermato anche un altro servizio di fondamentale importanza per i cittadini, quello dell’assistenza domiciliare per gli anziani.
Gustavo Gentile





