I fatti del giorno

Il pusher, figlio del sindaco, voleva acquistare anche una pistola dai narcos dei Lattari. LE INTERCETTAZIONI

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“Me la fai 850 euro se vengo? Sembra un giocattolo”.Voleva acquistare una pistola per 850 euro Antonio Marmo, il 26enne figlio di Michele Marmo, stimato sindaco di San Rufo. Il giovane è da ieri agli arresti domiciliari per un’inchiesta sul traffico di droga lungo l’asse Monti Lattari- Vallo di diano che ha portato all’emissione di 7 ordinanze cautelari a carico di altrettanti soggetti e tra questi appunto Antonio Marmo. Il giovane era già stato arrestato a febbraio perché trovato ad Atena Lucana con la droga nascosta nella ruota di scorta dell’auto. Dall’indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, sotto il coordinamento della Procura di Torre Annunziata, e dalle intercettazioni è emerso il suo totale coinvolgimento nel traffico di droga messo in piedi dai boss della marijuana del Monti Lattari, Ciro Sabatino, detto “Cipriano” (finito in carcere) Ciro Gargiulo detto o’ biondo e Antonino Diu Lorenzo detto o’ lignammone (entrambi hanno ricevuto una nuova ordinanza per gli arresti in casa dove già si trovavano per altre precedenti inchieste sempre per traffico di droga). E non a caso in una intercettazione, a testimonianza del suo pieno coinvolgimento Antonio marmo dice al suo interlocutore Ciro “Cipriano” Sabatino: “La droga portamela nel fine settimana che si vende subito”. E il suo interlocutore gli spiega: “Devi venderla a 4,50 euro al grammo. Di meno solo se arrivano soldi in mano. Vedi se a qualcuno serve anche la roba bianca, la tengo ma la vendo solo a chi paga…Al compare (che sarebbe Ciro Gargiulo) gli dissi: ti do 3mila euro, così scaliamo qualcosa del vecchio. Perché sul servizio vecchio gli devo dare altri mille, mille e cinque, su quel chilo e mezzo vecchio”. Nell’inchiesta sono  coinvolti anche un altro pusher di Salerno, Giuseppe Sudano, 31 anni (che è finito in carcere), Carmine Di Lorenzo, 23 anni, figlio del boss Antonino o’ lignammone (pure lui ai domiciliari come il padre) e il benzinaio Pasquale Olero, 40 anni, di Torre Annunziata colpito da un divieto di dimora in Campania.


Articolo pubblicato il giorno 10 Novembre 2018 - 10:52
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