Le botte subite per anni. Gli insulti, le angherie che feriscono quanto uno schiaffo. E dopo l’ennesima violenza, la reazione furiosa di chi non ce la fa piu’. Alessia Mendes, ballerina brasiliana di 40 anni, uccise il marito Alessio Rossi dopo l’ennesimo litigio. Dodici coltellate di cui oggi non dovra’ rispondere. E’ stata assolta la donna che nel giugno 2017, nel quartiere Campasso di Genova, assassino’ il suo compagno-aguzzino. Per il giudice per l’udienza preliminare quei dodici fendenti furono legittima difesa. Una tesi sostenuta dal legale della donna ma non dalla procura, che tramite il pm Paola Crispo aveva invece chiesto la condanna a 16 anni. “Dobbiamo leggere la motivazione, ma e’ molto probabile che impugneremo la sentenza. Anche perche’ occorre valutare se ci sono gli estremi per la legittima difesa”, ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi dopo l’assoluzione. “La legittima difesa – ha sottolineato Cozzi – deve essere attuale. E non basta avere subito maltrattamenti per giustificare un delitto. La vicenda poi non e’ cosi’ lineare, visto che la vittima e’ stata uccisa con 12 coltellate”. Soddisfatta invece il legale della donna. “Ho creduto sin da subito nell’innocenza della mia assistita – ha detto l’avvocato Rachele De Stefanis – e fondamentale e’ stata la Bpa, la Bloodstain Pattern Analisys. Abbiamo ricostruito la scena del crimine tramite l’analisi delle tracce di sangue. La scena parla e quello che dice spesso e’ oggettivo. Io credo sia la prima volta che a Genova venga usata una consulenza di questo tipo”. Rossi, era emerso dalle indagini condotte dagli uomini della squadra mobile, era stato denunciato e indagato due volte per maltrattamenti e lesioni nei confronti della donna. Per una prima vicenda era gia’ stato rinviato a giudizio, mentre per il secondo caso le indagini erano ancora in corso. Episodi tutti avvenuti nell’ultimo anno prima del delitto. Quel pomeriggio di un anno fa, i due litigarono per l’ultima volta. Ma la donna quel giorno impugno’ un coltello da cucina e colpi’ il marito. Rossi provo’ a scappare, ma si accascio’ sul pianerottolo del condominio. La ballerina si barrico’ in casa minacciando di suicidarsi. Una funzionaria delle volanti riusci’ a parlarle e a farla desistere. Da quel giorno la ballerina e’ in carcere. Quando oggi il giudice l’ha assolta si e’ inginocchiata a terra e ha iniziato a piangere. Le porte del carcere pero’ si apriranno tra qualche settimana, dopo avere scontato una condanna, nel frattempo diventata definitiva, per alcuni grammi di droga che le vennero trovati prima dell’omicidio.
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