Napoli. Doveva fare una Tac urgente al cranio senza liquido di contrasto e nonostante le sue patologie e i 98 anni si è sentita rispondere dall'Asl che prima del 2020 non se ne parlava. La famiglia ha provveduto a fare l'esame diagnostico privatamente spendendo ben 560 euro e ora si sono rivolti a un avvocato per denunciare la cosa e richiedere la restituzione dei soldi. E' la sconcertante storia di Nunzia Esposito, 98 anni compiuti a gennaio, vedova, pensionata, che si è rivolta all'Associazione Italiana risparmiatori e per essa all'avvocato Stefano Rossi che ora ha pronto un decreto ingiuntivo nel confronti dell'Asl di Napoli e del ministero della salute.
Circa un mese fa il geriatra che segue l’anziana signora, a seguito dei risultati di alcune analisi del sangue, ha prescritto una serie di esami diagnostici specifici della testa, tra i quali una TAC cranio urgente senza liquido di contrasto. Il nipote della signoraNunzia ha contattato il cup della Regione Campania per prenotare l’esame diagnostico-strumentale (essendo, tra l’altro l’esame convenzionato con il servizio sanitario nazionale ed avendo la donna l’esenzione totale dal pagamento del ticket sanitario e si è sentita rispondere che le prime date disponibili erano per gennaio 2020 oltre un anno di attesa. Quasi da non credere.La figlia ha dunque deciso di far eseguire alla madre tutte le analisi prescritte dal geriatra in regime “privatistico”, spendendo circa 560,00 euro.
Nello stesso tempo la donna ha deciso di rivolgersi agli Uffici dell'associazione per denunciare pubblicamente la cosa e valutare possibili azioni legali a tutela dei diritti del malato.Potrebbe interessarti
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