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Arzano, concessioni “facili” ai supermercati, fra gli indagati anche il nuovo responsabile all’Ambiente e urbanistica del comune

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Arzano – Concessioni “facili” ai supermercati, fra gli indagati anche il nuovo responsabile all’Ambiente e urbanistica del comune di Arzano Giovanni Napolitano. Incarico voluto e sponsorizzato direttamente dal sindaco Fiorella Esposito. Insomma, sembrano proprio non imbroccarne una giusta al comune di Arzano dove ad appena qualche mese dall’arresto di quello che venne presentato dal sindaco Esposito come super consulente sui rifiuti Vincenzo Brasiello, ecco che la scelta della prima cittadina è ri-caduta su un dirigente indagato per reati (in via di accertamento) proprio contro la pubblica amministrazione. I reati contestati a Giovanni Napolitano, sarebbero stati commessi nel vicino comune di Afragola. Dove alcune concessioni sospette nella loro legittimità sarebbero state utili per l’apertura di un supermercato Conad. L’indagine, aperta dalla Procura di Napoli Nord un anno è mezzo fa scoprì che, le concessioni sia urbanistiche che commerciali per la struttura adibita ad un piccolo centro commerciale situata appunto in via Guido D’Orso, potevano essere illegittime e rilasciate con una certa facilità. Nei guai finirono consiglieri comunali di maggioranza, di minoranza, Giovanni Napolitano ex dirigente settore edilizia privata, e Antonio Iroso responsabile del procedimento nonché colui il quale sarebbe andato a misurare di persona i metri quadrati per poi dare parere favorevole al rilascio delle autorizzazioni. A scoprire i presunti reati di abuso in atto d’ufficio, falso ideologico, ed una presunta corruzione e concussione, furono sia gli agenti del commissariato di Afragola che i carabinieri della locale caserma attraverso un sopralluogo effettuato all’epoca dei fatti dove furono riscontrate tantissime irregolarità. Una fra tutte, un parcheggio che per altro era indicato sulla mappa generale del supermercato, ma che in realtà i tecnici del comune di Afragola, chiamati dai carabinieri per fare un sopralluogo sul posto, scoprirono che parcheggio non era perché quell’area disegnata sulla mappa, non era altro che un’area cortilizia di un palazzo contiguo al supermercato. Niente che avesse a che fare con l’area di parcheggio summenzionata nel grafico presentato al comune. Quindi, qualcuno ha dichiarato il falso? Parrebbe proprio di si. Perché le regole, sulle aperture dei piccoli supermercati di quartiere, parlano chiaro e vanno osservate a dovere. Qui invece sarebbe successo il contrario. I circa 800 metri quadrati di superficie di vendita, secondo la legge regionale all’articolo 22 allegato A1 recita che “la superficie di vendita va moltiplicata con il parametro 1,5. In pratica vuol dire che, l’area consentita ed obbligatoria per il parcheggio, deve misurare all’incirca 1200 metri quadrati. Tutto questo non sarebbe stato rispettato alla luce pure del falso parcheggio scoperto durante il sopralluogo. Sia il tecnico responsabile unico del procedimento, ed il consigliere comunale, sono stati sentiti come persone informate sui fatti. Uno dei due tecnici, avrebbe vuotato il sacco accusando chi lo pressava. Mentre il consigliere comunale, sentito pure lui nella vicenda, ha preferito fornire la sua versione dei fatti per cercare di parare i colpi di una eventuale indagine a suo carico. Tutto il resto poi sarebbe legato ad una spartizione dei posti di lavoro, e di chi doveva vigilare e non lo avrebbe fatto. Ovviamnete sono tutti innocenti fino ad una eventuale sentenza definitiva. Intanto vi sarebbe il giallo sulle presunte registrazioni anonime che starebbero girando in città e che riguarderebbero colloqui tra un dipendente comunale  e un consigliere in carica in merito ad un nuovo affidamento del servizio di nettezza urbana. Intanto nessuno denuncia, nemmeno le opposizioni.

Giovanni Laperuta

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