La Squadra Mobile di Caserta ha arrestato il 46enne Luigi Coscione per l’omicidio di matrice camorristica di Domenico Motti, ucciso il 31 agosto del 1993 perche’ aveva manifestato piu’ volte il desiderio di cambiare vita e allontanarsi dal clan Bidognetti. Coscione, condannato con sentenza definitiva, deve espiare una pena residua di 17 anni e tre mesi di reclusione; a suo carico l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica di Napoli ha cosi’ emesso l’ordine di carcerazione eseguito dai poliziotti della Questura casertana. Le prime indagini della Dda, aperte subito dopo il fatto, non portarono ad alcun risultato; poi la collaborazione di due esponenti del clan dei Casalesi, Francesco Della Corte e Francesco Cantone, ha permesso di far luce sul delitto; il corpo di Motti fu ritrovato in una strada interpoderale di Carinaro, di fronte allo svincolo della Strada Statale Nola-Villa-Literno, crivellato di colpi espolsi da un Beretta 9X21, di quelle in uso alla forze dell’ordine, e da una pistola 7,65. I due pentiti, che hanno raccontato di aver preso parte al delitto, hanno indicato Coscione quale esecutore materiale.
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