E’ slittata al 28 novembre prossimo la sentenza dei giudici della nona sezione penale del tribunale di Roma che oggi avrebbero dovuto chiudere la vicenda legata ai quattro carabinieri che ‘controllavano’ l’area di Roma Nord, Cassia-Trionfale, e che avrebbero preso parte al tentativo di ricatto ordito ai danni dell’allora governatore del Lazio, Piero Marrazzo, sorpreso nell’abitazione del transessuale Natali in via Gradoli il 3 luglio 2009. Completati gli interventi degli ultimi difensori, il collegio ha preferito rinviare il processo per eventuali repliche e poi la sentenza a fine novembre. Lo scorso luglio il pm Edoardo De Santis aveva sollecitato 12 anni di carcere per Nicola Testini e Carlo Tagliente, 9 anni per Luciano Simeone e 4 anni per Antonio Tamburrino. Solo a quest’ultimo e’ contestato il reato di ricettazione di quel video, girato con un cellulare da Tagliente e Simeone (che fisicamente entrarono in casa quel giorno), che ritraeva Marrazzo nell’appartamento del viado e che nelle intenzioni dei militari dell’Arma, che speravano di guadagnarci sopra tra gli 80 e i 100 mila euro, doveva essere commercializzato. Degli oltre 20 capi di imputazione che la procura di Roma originariamente aveva formulato ai carabinieri, attribuendo allo stesso Natali (al secolo Jose’ Vidal Silva) due episodi di spaccio di droga (poi dichiarati prescritti) legati agli incontri con Marrazzo, solo sei sono rimasti in piedi.
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