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Processo Crescent: assolto il Governatore De Luca

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Il governatore campano, Vincenzo De Luca, e’ stato assolto dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno nel processo Crescent (dal nome del complesso immobiliare sul lungomare). La sentenza e’ stata letta dal presidente Vincenzo Siani dopo circa 8 ore di camera di consiglio. L’ex sindaco era accusato di falso ideologico, abuso d’ufficio e reati urbanistici. La Procura aveva chiesto 2 anni e 10 mesi.  Con De Luca sono stati assolti anche gli altri 21 imputati. Tutti con la formula perchè il fatto non sussiste.Tra questi, oltre al governatore Vincenzo De Luca, figurano anche i consiglieri regionali Luca Cascone, Vincenzo Maraio, Francesco Picarone e Aniello Fiore, il vicesindaco di Salerno, Eva Avossa, l’assessore comunale Domenico De Maio ed il consigliere comunale Ermanno Guerra. Tutti, all’epoca dei fatti, erano in Giunta a Salerno. Assolti, tra gli altri, anche i costruttori Eugenio Rainone e Rocco Chechile.

Scongiurata la sospensione dall’incarico che sarebbe scattata per gli effetti della legge Severino.Con la sentenza di primo grado nel processo Crescent, si chiude, per ora, una delle due vicende giudiziarie ancora in piedi per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Anche l’altra riguarda ancora il suo passato di sindaco di Salerno, un accusa di falso in atto pubblico per la variante che riguarda piazza della Liberta’, l’area dove sorge appunto la grande semiluna di Bofill, il complesso residenziale noto come Crescent. Le frequentazioni con le aule di tribunali per De Luca cominciano nel 2001 quando si apre l’inchiesta sullo sversamento dei rifiuti nel sito di Ostaglio. Sono i residenti della zona a sollecitare un’inchiesta su presunti illeciti nelle operazioni di sversamento, dopo un gravissimo incendio. Nove anni dopo, il 6 luglio 2010 i reati contestati all’ex sindaco di Salerno vengono dichiarati prescritti in Corte d’Appello e De Luca sostiene che la scelta fu dei giudici e non una richiesta dei suoi legali. Una polemica, sulla mancata rinuncia alla prescrizione, che De Luca evita accuratamente nel 2012, quando arriva a sentenza l’inchiesta sulla riconversione dei suoli del Sea Park, cominciata nel 2000. E’ il pm Vincenzo Montemurro a chiedere la prescrizione per i reati di concussione e associazione per delinquere, ma De Luca e altri chiedono che si proceda comunque, rinunciando alla scappatoia. Quattro anni dopo lo stesso pm chiede l’assoluzione per De Luca, eletto nel frattempo presidente della Regione Campania, che il 29 settembre 2016 viene assolto perche’ il fatto non sussiste. Soltanto qualche mese prima, il 5 febbraio, si era conclusa posivitamente in Corte d’Appello la vicenda che aveva fatto attribuire dalla commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, l’etichetta di ‘impresentabile’ alle elezioni regionali. Vincenzo De Luca e’ stato infatti assolto dall’accusa di peculato, rispetto alla realizzazione di un termovalorizzatore per Salerno. In primo grado fu condannato nel gennaio 2015 a un anno di reclusione con l’interdizione dai pubblici uffici. La condanna non rappresenta un impedimento alla candidatura alle regionali, ma una volta eletto si imbatte nella sospensione dettata dalla Legge Severino. Sospensione decisa dal Governo il 26 giugno 2015 e revocata dal tribunale di Napoli il 2 luglio successivo. Per la stessa vicenda la Cassazione confermera’ l’assoluzione in Appello a settembre 2016. (AGI) (AGI) – Salerno, 28 set. – Altro procedimento giudiziario di fronte al tribunale ordinario riguarda ancora atti svolti da sindaco che procurarono al presidente della Regione un rinvio a giudizio per truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. La vicenda riguarda la delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali. L’inchiesta aperte nel 2008 si chiude nel dicembre 2013 con la richiesta di assoluzione proposta dal pm e accordata dal tribunale di Salerno, avendo De Luca rinunciato alla prescrizione maturata a marzo dello stesso anno. Nel suo casellario giudiziario figura una sola condanna nel 2013 a 1000 euro di risarcimento per diffamazione nei confronti del giornalista Marco Travaglio. Nel 2016 ottiene l’archiviazione da parte del gip di Salerno, dell’inchiesta per abuso d’ufficio che De Luca approvando, sempre da sindaco di Salerno, una variante urbanistica per convertire l’area destinata al mai realizzato termovalorizzatore a zona Pip. Stessa sorte tocca al procedimento aperto dal tribunale di Roma nei confronti di De Luca appena eletto presidente della Regione. Gli si contesta, nel novembre 2015 di aver influenzato il giudice del tribunale di Napoli che revoco’ la sospensione ex lege Severino favorendo il marito di quest’ultima nella carriera in ambito sanitario. Per Vincenzo De Luca l’inchiesta viene archiviata, su richiesta dello stesso pm, il 14 marzo 2017, mentre per gli altri 6 indagati il processo va avanti. L’ultima vicenda giudiziaria aperta riguarda la variante da 8 milioni di euro approvata dall’allora sindaco di Salerno per il cantiere di piazza Liberta’. De Luca e gli assessori dell’amministrazione 2006-2011 sono stati rinviati a giudizio il 28 ottobre 2016 per falso in atto pubblico.


Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2018 - 23:15

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