“Come una trottola impazzita, De Luca smonta e rimonta reparti e ospedali, spostando medici, personale e specialità senza alcuna visione né finalità di migliorare la qualità dell’assistenza, ma solo per rispondere un suo tornaconto o per mettere in campo la misura per lui meno impopolare in un determinato momento storico.Potrebbe interessarti
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“La mancata chiusura del pronto soccorso a Sant’Agata dei Goti non è purtroppo un atto definitivo e rischia di essere una presa in giro per i cittadini. Resta in piedi, infatti, il piano scellerato che ne prevede la chiusura, nell’ambito di un più articolato progetto di accorpamento con l’ospedale Rummo, dal quale è in atto un’opera di deportazione di eccellenze che vi lavorano da anni e che rischia di essere declassato da Dea di II Livello. Piano che comporterà l’esclusione del Sant’Alfonso dalla rete delle emergenze, mentre la neurochirurgia e l'oncologia del Rummo saranno spacchettati tra i due presidi ospedalieri distanti tra loro ben 55 chilometri, con le condizioni di viabilità che offre la Valle Telesina. L’ultimo paradosso è costituito dalla rottura dell’angiografo del Rummo, che non sarà più riparabile in quanto troppo vecchio. Dunque, nei casi di infarto, un cittadino della Valle Telesina sarà costretto a raggiungere addirittura Avellino, come è già accaduto a un calciatore colto di infarto allo stadio di Benevento, trasportato al Moscati nonostante il presidio beneventano fosse distante appena due chilometri”.





