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Ci sono quelli ricorrenti verso il terreno di gioco e quelli episodici in faccia agli avversari. Com’e’ accaduto oggi, a Torino, durante Juve-Sassuolo, sfida senza spigoli, ma con un po’ di veleno nella coda, causa sputi, gomitate e testate. Protagonista in negativo Douglas Costa che ha letteralmente perso la testa e centrato con la saliva Di Francesco junior, dopo averlo pure colpito. Un comportamento non solo antisportivo, ma violento e inelegante di cui poi il giocatore si e’ scusato a mente fredda. In netta antitesi con quello che dovrebbe essere lo stile Juve. Nel calcio lo ‘sputo’, insieme a tanti altri gesti deprecabili – che rendono sempre di piu’ il campo un’arena senza regole – sta diventando un fenomeno in via di estinzione, soprattutto dopo l’introduzione della Var. Il duello a suon di… saliva tra Rosi e Lavezzi, che, in un incandescente Roma-Napoli, costo’ ai due tre turni di stop come da copione, e’ solo uno dei tanti. In principio, o quasi, ci furono le schermaglie ‘mondiali’ a Italia ’90 tra Franklin Rijkaard e Rudi Voeller: l’occasione allora fu offerta dal match tra Germania Ovest-Olanda. I due giocatori, che se le erano date di santa ragione fin dai minuti iniziali di quell’ottavo di finale, finirono per essere espulsi: la bagarre fu condita anche da uno scambio di sputi reiterato fino al doppio rosso. Niente telecamere allora pronte a intervenire per sanzionare l’olandese e il tedesco, ma solo a immortalare gesti e saliva. Tra i casi passati alla storia (negativa) del calcio made in Italy c’e’ di sicuro quello che ando’ in scena nel derby della Capitale 1999, in cui il romanista Zago si avvento’ contro il laziale Simeone: il gesto non sfuggi’ all’occhio della tv e il difensore brasiliano rimedio’ una squalifica di tre giornate. Zago, recidivo, fu beccato anche in Coppa Uefa: in quell’occasione bersaglio del suo sgarbo fu il giocatore del Boavista, Rogerio. Lo sputo piu’ famoso resta, pero’, quello europeo di Francesco Totti: il capitano della Roma, con la maglia della Nazionale nel torneo continentale in Portogallo del 2004, passo’ alla storia per il gesto inqualificabile, e a distanza ravvicinata, ai danni del danese Cristian Poulsen. Totti sollevo’ un vespaio di critiche e accuse la cui eco ancora non si e’ esaurita: il numero 10 giallorosso, comunque, fu squalificato per quattro giornate. Altro abile nella disciplina e’ stato Sinisa Mihajlovic che non avrebbe forse mai pensato di ritrovarsi da allenatore tra i propri giocatori (nella Fiorentina) quell’Adrian Mutu al quale sputo’ in faccia durante una sfida di Champions fra Lazio e Chelsea, quest’ultima allora squadra del rumeno. La mano dei giudici europei fu decisamente pesante e ‘Miha’ rimedio’ otto giornate di stop. Il ‘vizio’ contagio’ anche l’interista Samuel, che ‘colpi” Nedved in un Juve-Inter di Supercoppa nel 2005. Protagonista dello stesso gesto anche Fernando Couto, che centro’ con la saliva Bogdani in un Parma-Livorno del 2007 e rimedio’, da prassi, tre turni di squalifica. Fuori dai confini nazionali, non passo’ inosservato lo sputo di John Terry, capitano del Chelsea, a Carlos Tevez.


Articolo pubblicato il giorno 16 Settembre 2018 - 20:39

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