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Universiadi: polemiche sul villaggio degli atleti in campus atenei

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Nuove polemiche intorno al villaggio atleti delle Universiadi 2019 di NAPOLI. La scelta, come annunciato nella cabina di regia dell’8 agosto, e’ caduta sulle navi e le residenze universitarie, una scelta, quest’ultima, non pero’ condivisa da tutti, come sottolinea Ermanno Russo (FI), vicepresidente del Consiglio regionale della Campania: “Non ha senso sottrarre alloggi agli universitari che svolgono gli studi negli atenei campani per sistemare gli atleti delle Universiadi. Vorrebbe dire creare universitari di serie A e di serie B. Il diritto allo studio va garantito in modo stabile ed efficace a chi e’ piu’ in difficolta’ ma che desidera comunque concludere gli studi, in alcun modo puo’ essere utilizzato come merce di scambio per sopperire a lacune organizzative e di coordinamento di attivita’ peraltro programmate da tempo ed oggi di fatto al palo”. Nell’ultimo piano per il villaggio atleti sono previsti, come sottolinea oggi il quotidiano “Il Mattino”, 1700 atleti nel campus di Fisciano e 500 partecipanti nelle residenze della Federico Secondo in via Carlo Rosini a Pozzuoli. Russo riferisce anche di una agitazione da parte delle sigle studentesche: “La protesta delle sigle studentesche e’ sacrosanta, l’idea di un ristoro per coloro che dovranno lasciare gli alloggi o della sistemazione in bed and breakfast della provincia napoletana rappresenterebbe un disagio enorme per gli universitari, che finirebbero per piombare in un caos organizzativo e logistico di fatto fortemente penalizzante per la loro carriera accademica. Bizzarra anche la concezione che per ristrutturare le residenze si debba mandar via gli studenti – conclude Russo -, la capacita’ di chi gestisce in Campania il diritto allo studio si misura anche e soprattutto per l’abilita’ nell’accedere a fonti di finanziamento, ordinarie e straordinarie, sulla base di una progettualita’ ben definita e non certo per effetto di un’adesione ad un evento occasionale e transitorio con l’aggravante che quest’ultimo finirebbe per creare un vulnus al cuore del sistema sussidiario di accoglienza degli studenti campani”.

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