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Tra le persone colpite dal provvedimento figura figura Pietro Virgilio, 73 anni, alias 'Pierino o’ infermiere', ritenuto dagli investigatori affiliato al clan Di Lauro, con un passato da storico contrabbandiere di tabacchi lavorati esteri e oggi destinatario della misura detentiva agli arresti domiciliari. Nel suo periodo di maggiore espressione criminale, Virgilio era stato tra gli attori principali del commercio clandestino di bionde degli anni ‘90, accumulando un ingente patrimonio. A lui risulta riconducibile un’azienda di Casoria, attiva nel commercio di autoveicoli, cautelata in sequestro.Carmine Acquavella, deceduto nel 2014, era, invece, affiliato al clan 'Bocchetti', di cui, dopo la consueta 'gavetta', era diventato il tesoriere, curandone il riciclaggio dei proventi illeciti. Per il perseguimento dell’intento delinquenziale, questi si avvaleva del supporto sia di familiari che di conoscenti, tra cui la moglie e i figli di quest’ultima. Tra le attività commerciali utilizzate per il reimpiego dei patrimoni 'neri', figurano cinque strutture alberghiere ubicate tra Napoli, Casavatore, Giugliano in Campania e Melito di Napoli, oggi sottoposte a vincolo patrimoniale.






