"Stavamo giocando con una pistola trovata nei giardinetti ed è partito un colpo. Non volevo uccidere. E' stato un incidente". E' la confessione choc di un minorenne del rione Triano. F. E. 16 anni che si è presentato alla polizia insieme con il suo avvocato, Gaetano Inserra, e ha confessato di essere l'autore dell'omicidio del 38 enne pregiudicato Angelo Ranieri. Ora il ragazzino è rinchiuso in carcere a Nisida. ha ribadito la sua versione anche davanti al gip che ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia cautelare per lui. Ma la sua versione non convince affatto gli investigatori che continuano le indagini.
"Non sono legato alla camorra, Angelo era un mio amico, non volevo.Potrebbe interessarti
Castellammare, agguato a colpi di pistola e mazza da baseball: due arresti
Napoli, stesa nel feudo dei Marigliano: spari contro casa abbandonata
Penne pronte a uccidere: arrestato 27enne, nuova frontiera del traffico d’armi nel Napoletano
Rapine in maschera tra Pomigliano e Somma Vesuviana: due arresti
L'omicidio avvenne la sera del 5 giugno scorso in via Tertulliano, roccaforte del clan Puccinelli-Petrone. Ranieri poco dopo le 23,30 fu accompagnato all'ospedale San Paolo dal fratello che abita poco distante. Aveva un proiettile nell'inguine che gli aveva reciso un'arteria. Nonostante il disperato tentativo dei medici dell'ospedale San Paolo morì dissanguato poco dopo. Fin dalle prime battute si era pensato a un regolamento di conti, anzi a un avvertimento sbagliato, visto che il proiettile era vicino alle gambe, nel mondo dei pusher. Poi è spuntato il ragazzino che ha confessato. Confessione piena di contraddizioni: la storia della camorra degli ultimi anni ci insegna che ci sono parecchie di "confessioni a pagamento".





