Questa mattina, nel carcere bolognese della Dozza, durante un’operazione di polizia effettuata con le unità cinofile, la polizia penitenziaria ha sequestrato sostanza stupefacente ad una donna che stava per effettuare un colloquio con un detenuto straniero. A denunciarlo è il Sappe, il Sindacato autonomo degli agenti penitenziari. “Al momento sono in corso gli ulteriori accertamenti, sia per definire il tipo di sostanza, probabilmente hashish, sia per effettuare gli atti conseguenti, da inoltrare alla competente autorità giudiziaria”, sottolinea il Sappe. “Sarebbe auspicabile – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale – che l’amministrazione penitenziaria, così come previsto ormai dal 1995, istituisse le unità cinofili in tutte le regioni, considerato che i tentativi di far entrare droga in carcere sono molto frequenti, in virtù del fatto che sono tanti i tossicodipendenti detenuti. Ad oggi, purtroppo, sono poche le regioni dotate di tale sistema di controllo, per il contrasto alla droga. Anche in Emilia Romagna devono essere inviate da altra regione, ovvero richieste ad altre forze di polizia”.
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