Nuovo Governo: Salvini e la fissazione dei rimpatri

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Il governo realizzerà dei Centri per i rimpatri “chiusi affinchè la gente non vada a spasso per le città”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini ai cronisti in Transatlantico, sottolineando che “la gente non vuole avere dei punti dove uno esce alle 8 della mattina, rientra alle 10 la sera e durante il giorno non si sa cosa fa e fa casino”. Quanto alle possibili opposizioni delle Regioni alla realizzazione dei Centri, Salvini ha detto di aver già parlato “con tutti i governatori leghisti che non vedono l’ora di avere Centri chiusi”.

“Gli immigrati regolari e per bene che sono qua per costruirsi un futuro portando rispetto a una cultura che spalanca loro le porte sono i benvenuti. Non hanno niente da temere. Chi scappa dalla guerra ha in casa mia, casa sua”. Lo ha detto il vicepresidente del consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Brindisi per sostenere il candidato sindaco Massimo Ciullo.

Con la flat tax “ci guadagnano tutti”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto a ‘Radio Anch’io’ a chi gli chiedeva se la riforma fiscale ipotizzata nel contratto fosse iniqua e consentisse maggiori guadagni ai ricchi. “Se uno fattura di più e paga di più è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più e crea lavoro in più – ha aggiunto il ministro – Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Ma l’assoluta intenzione è che tutti riescano ad avere qualche lira in più in tasca da spendere”. Perché il problema del nostro paese, ha concluso Salvini, “è che le esportazioni vanno bene grazie ai nostri eroici imprenditori, che nonostante tutto e tutti tengono alto il made in Italy nel mondo, ma devono tornare a comprare anche gli italiani. E per farli tornare a comprare occorre che tornino a lavorare dignitosamente e che abbiano in tasca qualche lira”.



    Smontare la legge Fornero “è un impegno sacro”, ha ribadito Salvini parlando della riforma del sistema pensionistico. “L’impegno è di smontarla pezzetto per pezzetto – ha aggiunto – ripartendo da quota cento ed avendo l’obiettivo di tornare a quota 41 anni di contributi”.




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